nel 2009 ho fatto un post al mese, non male. è il caso di scrivere di più. o no? no, però vorrei. no, non vorrei, ma se vuoi..
bah.
è sempre stato un po' un parlare da sola scrivere qui, o un parlare al vento, o un parlare a nuora perchè suocera intenda. modi di dire. ovvero un non parlare a ben vedere. perchè parlare non mi interessa e non mi è mai interessato, se non come parte di un solenne camuffamento, quel tanto che basta a non destare sospetti, non troppi. ma anche il silenzio diventa una maschera, una nuvola densa che cela la vista e tiene in vita alte aspettative. figura rassicurante ma metafisica, come questo blaterare (non più) anonimo e fine a se stesso che si specchia nel suo multiforme ermetismo senza arrivare mai a niente di concreto. eppure so piantare i chiodi, le cose concrete mi sono sempre venute meglio e mi hanno dato più gioia. però non sono concreta quando si tratta di parole - è giusto a ben pensarci: parole o fatti - mi perdo in volute astratte e confuse, col solo fine di riempire lo spazio riuscendo a non dir nulla, poi arriva il suono della campanella e un'altra giornata è passata senza danni. invece certe volte avrei voglia di farmi capire. ma dura poco.
martedì 31 marzo 2009
lunedì 16 marzo 2009
la primavera, nonostante tutto
io che non ci credo mai e che trovo ogni scusa per perdere le speranze, devo tenerlo a mente che persino un mezzo sacco di terra lasciato a prender pioggia su un balcone può dar vita a qualcosa.. erbacce? questione di punti di vista, io ci vedo un regalo della natura, come questo sole che dopo tanta latitanza pare tornato solo per consolarci. e oggi che mi sento un po' anch'io un sacco abbandonato, mi rinfranco col sogno di un futuro fiorito.
con dedica a M.
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