martedì 31 marzo 2009

comunicazione dismessa

nel 2009 ho fatto un post al mese, non male. è il caso di scrivere di più. o no? no, però vorrei. no, non vorrei, ma se vuoi..
bah.
è sempre stato un po' un parlare da sola scrivere qui, o un parlare al vento, o un parlare a nuora perchè suocera intenda. modi di dire. ovvero un non parlare a ben vedere. perchè parlare non mi interessa e non mi è mai interessato, se non come parte di un solenne camuffamento, quel tanto che basta a non destare sospetti, non troppi. ma anche il silenzio diventa una maschera, una nuvola densa che cela la vista e tiene in vita alte aspettative. figura rassicurante ma metafisica, come questo blaterare (non più) anonimo e fine a se stesso che si specchia nel suo multiforme ermetismo senza arrivare mai a niente di concreto. eppure so piantare i chiodi, le cose concrete mi sono sempre venute meglio e mi hanno dato più gioia. però non sono concreta quando si tratta di parole - è giusto a ben pensarci: parole o fatti - mi perdo in volute astratte e confuse, col solo fine di riempire lo spazio riuscendo a non dir nulla, poi arriva il suono della campanella e un'altra giornata è passata senza danni. invece certe volte avrei voglia di farmi capire. ma dura poco.

lunedì 16 marzo 2009

la primavera, nonostante tutto

io che non ci credo mai e che trovo ogni scusa per perdere le speranze, devo tenerlo a mente che persino un mezzo sacco di terra lasciato a prender pioggia su un balcone può dar vita a qualcosa.. erbacce? questione di punti di vista, io ci vedo un regalo della natura, come questo sole che dopo tanta latitanza pare tornato solo per consolarci. e oggi che mi sento un po' anch'io un sacco abbandonato, mi rinfranco col sogno di un futuro fiorito.
con dedica a M.