venerdì 17 dicembre 2010

delirio da febbre bassa

caffè nero in tazza bianca mentre fuori scende la neve.
se non avessi il raffreddore uscirei a prendermelo. è bella la neve.
sì, soprattutto vista dalla finestra col caffè caldo in mano, lo riconosco.

la gente felice mi mette a disagio. anch'io, quando sono felice mi metto a disagio. fortuna che non dura mai troppo a lungo.
ingenuità e cinismo mi indignano allo stesso modo, sarà mica una ferita aperta?

la seduzione triste dei fiocchi di neve, come i pensieri romantici che lascio sciogliere, è questione di un momento. poi pioggia buio silenzio e qualche linea di febbre.
il primo giorno malaticcio è coccoloso, il terzo è depressivo.

troppi sbalzi d'umore in un solo pomeriggio, devo fare la convergenza gomme o qualcosa del genere. non si può scrivere su un filo di pensieri che dondola e si perde.

non sembra, ma preferisco le frasi lunghe e chiare. di rado mi preferisco in effetti.
mai avuto idee chiare in vita mia, e quando lo sono non c'entrano niente con la realtà e le devo mollare là, a sciogliersi nella pioggia.