domenica 28 dicembre 2008
sull'esistenza
la febbre a 39 mi sembrava il modo più degno per concludere quello che ha fatto di tutto per ottenere la carica di "mese più brutto della mia vita", ma io non voglio dargli soddisfazioni, mi tengo sulle mie ed evito questi giudizi definitivi. e poi con la mia rinnovata saggezza da santona indiana (o da contadina ciociara, siamo lì) mi sento di dire che non tutto il male viene per nuocere. certo la maggior parte sì, come negarlo? ma.. niente ma. di buono, però, c'è il pensiero, sempre. andare un po' più in fondo, verso le cose vere, quelle che non esistono, quelle importanti. e io posso dire di avere capito alcune cose importanti, che poi queste siano in evidente contraddizione tra loro è un'altra questione e del tutto marginale, vedremo più in là. adesso pausa, per ora l'unica preoccupazione è arrivare al 2009. già recarmi a tavola per il pranzo ha messo a rischio la mia incolumità, quindi, per sicurezza, passerò questi ultimi tre giorni nella più totale inattività: so na signora io, se i guai mi vogliono che mi vengano a cercare! ovviamente che i problemi finiscano con dicembre non è altro che una mia speranza, ma i copodanni son fatti per illudersi, è lecito. io sogno un manto di cinismo per affrontare l'anno che verrà, il che non è molto diverso dal sognarmi alta e bionda.. lo si fa tanto per fare, sapendo che non succederà e che in realtà sarebbe un peccato, che, in fondo molto in fondo, ho un mio fascino anch'io. non che il cinismo sia così lontano dalla mia natura, anzi. “tizio dice che sei cinica” mi annunciava un'amichetta che di tanto in tanto si dilettava a dirmi cattiverie, avrò avuto undici anni e accolsi la notizia sorpresa e compiaciuta, dunque qualcuno si preoccupa addirittura di formulare giudizi su di me? era una mezza verità, sono stata una ragazzina fragile e senza sogni, a pensarci è molto triste, lo ero, triste e disillusa, prima ancora di vedere la vita, "molto matura per la sua età". terrorizzata. ho ostentato indifferenza per tutto e tutti così a lungo che non so da che parte cominciare per affrontare i miei desideri, riesco appena a intravederli, non ancora a proteggerli da me stessa. ma se avere la febbre alta a natale insegna qualcosa è che bisogna credere nei propri sogni, perchè tutto si avvera, a natale. sì, perchè cosa fai quando non stai tanto male da rigirarti nel letto gemendo, ma non abbastanza bene da venire a lamentarti sul blog (dio salvi i blog!)? ovvio, t'accasci inebetita di fronte alla tv che rigurgita la sua marcescente programmazione natalizia. così ho visto tre diversi scadentissimi film volti a dimostrare l'esistenza di babbo natale (l'unico appunto è che forse sarebbe stato opportuno accordarsi prima per fornire un'unica versione). così ora mi è tutto più chiaro. no, non ho la febbre tanto alta da farmi condizionare da film per bambini, e so bene che è tardi per ripartire dalle illusioni infantili, ma in qualcosa voglio pur provare a credere, almeno in me.
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7 commenti:
non ci credo che tu non creda chella febbra tua sia giunta per colpa del governo. o della cisl.
credici!
ma io non ho detto che non ci credo
dove ho detto che non ci credo?
io pure a babbo natale credo
niente dissi delle cause della febbra..
emme dì la verità: sei diventata una star. sei una star del cazzeggio.
direi che il titolo ha in sè quella modestia nel trattare le piccole cose che ti è propria:
sull'esistenza...
mi aspetto i post sull'esistenza di dio e sul male nel mondo
il post è lungo, capisco che tu ti sia fermato al titolo..
comunque sarebbe più che altro sull'esistenza di babbo natale (forse dovrei correggerlo). e un po' sulla mia..
perchè io esisto!
e nota bene, non uso il classico "io valgo" per darmi coraggio e/o aver cura dei miei capelli, dal che si evince la mia grande modestia.
l'io valgo non sembra una malattia?
come l'alluce. ma una sorta di stortura esistenziale, una deviazione della personalità.. forse ho l'io valgo allora
è che dormo male..
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