martedì 13 dicembre 2011

evitando bilanci e bilance

homework: organize your ideas.
dev'essere uno scherzo, per domani? perdonami. sbaglio scrivendo, sbaglio vivendo. non ho mica nulla da farmi perdonare io. perdo mani.
basta giochi di parole. basta giochi che lasciano segni indesiderati. basta giochi.
arrivi a trent'anni e ti chiedi se sei mai stata importante per qualcuno o hai solo accumulato giorni senza morire e senza vivere, sfiorando altre vite senza intaccarne la superficie.
sono pensieri che vanno smontati un po' alla volta con cacciavite brugola e pazienza, lasciando sciogliere gli ultimi pezzi tra le bollicine dei molti brindisi. ce la fai? non troppo, ma ti aiutano. e ti aiuta la botta maniacale che ti fa rimbalzare da un festeggiamento a un altro scordando il sonno e con lui gli appuntamenti e le telefonate da fare (e dico scordando, non facendo finta di scordare, per me è una novità). poi il compleanno passa e si ricomincia, planare giù non è mai facile e la prima sera libera, che hai tanto desiderato e difeso, si rivela meno piacevole del previsto. stanca e nervosa dopo una giornata pesante, finisci davvero a riordinare le idee, svegliando inevitabilmente qualche fantasma. finisce insomma per diventare una di quelle sere in cui scrivi sul blog, facendo troppo tardi a limare parole e aereoplanini di carta. e dantoti inappropriatamente del tu.