giovedì 29 ottobre 2009

le segrete del castello

introspezione.
affacciarsi appena, per uno scatto prima della vertigine.
che aggiungendo - fuor di metafora - una dedica
viene giusto giusto
un post di 5 righe

martedì 8 settembre 2009

non cederemo alle provocazioni di codesto roscharch

qualche giorno fa il subfidanzato, questo personaggio bizzarro che bizzarramente mi accompagna, viene omaggiato di un rullino scaduto dalla confezione variopinta e me lo mostra orgoglioso..

sub: oh guarda c'è anche un disegnino!
subfidanzato: bello eh?
s. : delle goccioline di sangue.. chissà perchè?
s.f. : ma sono due cuoricini!
s. : ah
s.f. : ...
s. : che persona orribile che sono.
s.f. : e per di più orba!io qua ci vedo una macchia, sia messo a verbale.

sabato 29 agosto 2009

tutto ok, è che quando dico che sono felice secondo me mi porto sfiga

invece eccomi, nonostante la mia strenua opposizione sono tornata dalle vacanze (ragionevoli argomentazioni mi hanno fatta desistere dal proposito di incatenarmi alla ringhiera del balconcino dell'albergo e così ancora una volta la cinica logica capitalista de "le vacanze hanno un inizio e una fine" ha avuto la meglio, ma prima o poi verrà una nuova era di giustizia e di pace!).
sono tornata e anche da un po'. sono tornata e fa caldo. è aumentata la quantità delle zanzare e diminuita la qualità dei pomodori, io ipotizzo un legame tra i due fenomeni, ma questa è solo la prima di una serie di rivoluzionarie teorie che confido mi condurranno un giorno a una più sicura e serena vita in una qualche clinica psichiatrica, il tanto agognato posto fisso.
ma dicevo che fa caldo, che se lo dice il telegiornale non vedo perchè non posso dirlo anch'io sul blog, devo portarla tutta io la croce dell'originalità? "torneremo tra poco a parlare del caldo, ma ora le altre notizie" l'ho sentito dire, testuale, a una lettrice di telegiornale (si chiamano giornaliste?) qualche giorno fa.. non preoccuparti cara, non te ne vorremo, non è colpa tua se la gente si accoltella e i vip vanno in barca anche con 40 gradi, è orribile ma dovremo pur parlarne, brevemente eh?
ma io invece non devo parlare del caldo, e non devo lamentarmi soprattutto, questo è il mio "post gioioso sulle vacanze" e deve sprizzare allegria o la pagherò cara.. sono stata minacciata.
ma al di là delle minacce non posso mentire, e al di là degli aneddoti che non mi vengono in mente e delle atmosfere che non so descrivere, la verità è che non ricordo una vacanza più bella. e, cosa più importante, mi ha portato qualcosa che mi resterà per la vita: un buffo cappello di paglia! che poi di per sè non lo era neanche così buffo, poverino, lo diventa intorno alla mia faccia.. ma ho imparato a sfoggiarlo senza troppo imbarazzo nonostante mi facesse sembrare contemporaneamente una turista un po' svitata e una contadinella d'altri tempi.. "ma che per caso se intuisce che non sono del posto?". e quasi quasi domani ci giro per roma, basta col mimetismo ad ogni costo! (che poi a pensarci è un'altra cosa che ho in comune con il mio amico polpo, ma questa è un'altra storia)
magari vi tedierò più avanti con racconti e fotografie.

sabato 1 agosto 2009

vaganze

e poca voglia di tornare

mercoledì 24 giugno 2009

fragili passi

come impronte sulla sabbia.
come immaginare le storie degli oggetti
-infinite soluzioni e nessuna dimostrabile-
inutile, a ben vedere.
come piace a me.

mercoledì 3 giugno 2009

precipitazioni

quest'anno non ha smesso di piovere mai, e mi pare non voglia smettere più, e mi pare che se smettesse mi mancherebbe. mi affeziono facilmente si sa, m'accarezzo i pensieri tristi, meglio di niente. assuefazione, ci si abitua alle gocce che sporcano gli occhiali e ai piedi che sprofondano nel fango. ci si abitua all'emergenza, a rimandare alla prossima giornata di sole, che se poi non arriva in fondo è anche meglio, tanto io posso aspettare, e avere tante cose a cui pensare è una buona scusa per non pensare. ma le scuse son scuse e il tempo passa e i conti contano, e ora arriva il caldo tutto insieme, come una pioggia di grovigli, una gabbia di imperativi confusi e contraddittori.
sospiro.
fine dello sfogo, ricomincio a vivere.

mercoledì 20 maggio 2009

aggiornamenti

sono dunque crepata? pare proprio di no, aggiungerei un purtroppo, ma per oggi voglio concedere un bonus alla speranza e non escludere del tutto la possibilità che un qualche recondito senso positivo possa ancora celarsi nelle pieghe della vita che verrà. o piaghe. no, s'era detto FIDUCIA NEL FUTURO.. ok.
ricominciamo.
pur come sempre molto tentata dall'idea di salire a cavalcioni di un razzo e abbandonare questo pianeta al suo triste destino, sono ancora qui, quasi sana e quasi pimpante, e mi ricordo anche, seppur di rado, di (r)esistere in questa sorta di mia vita virtuale, esistenza se possibile più inutile e solitaria di quella reale. no, questi son toni da melodramma decisamente ingiustificati, s'era detto basta piangersi addosso che la mia vita in fondo è piena di cose belle (ad esclusione della sottoscritta) basta guardare le cose nella giusta prospettiva e avere FIDUCIA NEL FUTURO che arriva anche la bella stagione (odio l'estate..) e dài in fondo che ti manca?
giusto.
ok, riassumiamo che se mi dilungo faccio danni:
sono viva, sto bene e vi penso sempre.
alla prossima!

giovedì 30 aprile 2009

mi sto infine crepando anch'io

ormai da un po' mi aggiro fotografando muri scrostati e tutto quanto è consumato. mi piace, ad esempio, come invecchia il legno. si disfa ma resiste. il tempo, gli urti, le tempeste disegnano imprevedibili quadri astratti, riportando alla vista strati di colore dati in giorni lontani. ci si legge la storia, il giallo sotto il bianco, l'azzurro che prima era blu, le crepe e le riparazioni, il legno vivo che si intravede al di sotto di tutto. infinite variazioni che solo la vita e il lavoro hanno potuto lentamente creare.
siamo legni in mezzo al mare, ma possiamo sempre cercare la bellezza.

martedì 31 marzo 2009

comunicazione dismessa

nel 2009 ho fatto un post al mese, non male. è il caso di scrivere di più. o no? no, però vorrei. no, non vorrei, ma se vuoi..
bah.
è sempre stato un po' un parlare da sola scrivere qui, o un parlare al vento, o un parlare a nuora perchè suocera intenda. modi di dire. ovvero un non parlare a ben vedere. perchè parlare non mi interessa e non mi è mai interessato, se non come parte di un solenne camuffamento, quel tanto che basta a non destare sospetti, non troppi. ma anche il silenzio diventa una maschera, una nuvola densa che cela la vista e tiene in vita alte aspettative. figura rassicurante ma metafisica, come questo blaterare (non più) anonimo e fine a se stesso che si specchia nel suo multiforme ermetismo senza arrivare mai a niente di concreto. eppure so piantare i chiodi, le cose concrete mi sono sempre venute meglio e mi hanno dato più gioia. però non sono concreta quando si tratta di parole - è giusto a ben pensarci: parole o fatti - mi perdo in volute astratte e confuse, col solo fine di riempire lo spazio riuscendo a non dir nulla, poi arriva il suono della campanella e un'altra giornata è passata senza danni. invece certe volte avrei voglia di farmi capire. ma dura poco.

lunedì 16 marzo 2009

la primavera, nonostante tutto

io che non ci credo mai e che trovo ogni scusa per perdere le speranze, devo tenerlo a mente che persino un mezzo sacco di terra lasciato a prender pioggia su un balcone può dar vita a qualcosa.. erbacce? questione di punti di vista, io ci vedo un regalo della natura, come questo sole che dopo tanta latitanza pare tornato solo per consolarci. e oggi che mi sento un po' anch'io un sacco abbandonato, mi rinfranco col sogno di un futuro fiorito.
con dedica a M.

mercoledì 25 febbraio 2009

ogni tanto passo a spolverare

fili d'inchiostro

domenica 25 gennaio 2009

quasi un letargo

adesso sarebbe ora di scrivere. mai così impossibile, mai così necessario. così nell'attesa immobile avanza il freddo, senza parole. tento di scaldarmi le gambe con mani gelate, infine mi rifugio tra le solite coperte bucate. le domande scomode rimesse nel cassetto, sotto il letto. grattano, non è vero dormire, la tregua si dilata senza farsi mai pace. finalmente scrivo, ma è tutto già detto. come possono piacere queste frasi sconnesse? eppure. ricordo l'esatto punto nel tempo e nello spazio in cui questa idea mi ha dolcemente imbarazzata, per quel dire imbarazzato e dolce e falso. è tutto già detto tranne l'essenziale. libri a metà, inizi e mai fini, perchè concludere è chiarire, definire, separare. vite a metà, sospese e abbandonate, rinunciare senza rinunciare è un mio speciale talento.