martedì 18 dicembre 2007

lucieombre

prima di tutto il freddo, l'aria trasparente e profumata di una domenica che è quasi natale. trotterelli serena, perchè sai dove andare e non c'è nessuna fretta di andarci. il sole fa quasi male sulla pelle provata dal gelo, sembra troppo, sembra scioglierti. il sole fa bene ai palazzi, li taglia d'ombre nitide e ne fa colori da guardare.

e la notte, senza sonno. la paura secca dei bambini che presumono un mostro dietro ogni angolo scuro, ben nota ombra senza nome.
eppure sai già muoverti al buio in questa casa sconosciuta. lungo corridoio pieno di porte, tante finestre che proiettano un intreccio di rettangoli sul muro, un mondrian senza colori, in blu. divano, bicchiere, pochi minuti di silenzio totale per pensare e infreddolirsi. e concludere che stai bene dove stai.

e poi? dove sei stata? paesaggi che se anche ricordassi non sapresti descrivere. l'angoscia più pura, bidimensionale. (saprai tracciarne le ombre a matita? aggiungere realismo, profondità. ti farai concedere il tempo per farlo?).
e poi ti svegli urlando, ma continui a dormire. scuoti un altro corpo perchè ti spieghi che è solo un sogno, ma continua a dormire. poi ti svegli davvero, perchè davvero è solo un sogno, e non vale la pena di disturbare nessuno. ti abbracci le braccia, richiudi gli occhi.

stare al mondo è uno strano dolore,
solito e ignoto.
però non si separano le due facce di una medaglia.*
per fortuna.

* a meno che l'interno non sia di cioccolata

sabato 8 dicembre 2007

foto non scattate

pioggia in contro luce su cielo non ancora nero, riflesso giallo artificiale tra i rami dei platani quasi spogli. un attimo prima che sia inverno, un attimo prima che sia sera. un attimo che non mi fermo a sentire, un attimo che non posso fermare, gli passo accanto. perchè il tempo non si ferma, perchè è già tardi e devo scendere le scale della metro, coperte di fanghiglia e foglie secche, di corsa e senza scivolare. fila interminata di pali d'acciaio, appositi sostegni, tenersi e andare. file di occhi persi nel vuoto -neanche un pensiero, solo stanchezza- espressione ripetuta su volti diversi. gesti automatici che trascinano a casa mentre un altro giorno si accartoccia senza eventi. e tutto si consuma.
no, non voglio lottare per un posto a sedere su questo treno.

martedì 4 dicembre 2007

e vabbuò va, fatemi sti auguri

non userò subdoli giri di parole,
non farò la schiva, non mi farò prendere dal panico e resisterò alla malsana tentazione dei bilanci.
l'anzianità avanza, prendiamone almeno il lato positivo..
alla fine me lo merito no?
potete lasciare dolci pensieri nell'apposita finestra commenti. per recapitarmi i vostri voluminosi pacchi dono contattatemi in privato, grazie.
è inteso che offro da bere a tutti, grande party al sub.bar!


(è evidente che scrivo in preda al delirio, si stenta a riconoscermi.. mi riprenderò?)