mercoledì 29 agosto 2007

l'estate sta finendo, fa caldo, saluti, baci e banalità varie

rientro in città, la città rientra in città.
l'estate finalmente declina e si apre un nuovo anno, il più incerto tra quelli vissuti o non vissuti finora. staremo a vedere.
la subdola mossa a questo punto è una intelligentissima partenza, in ritardo e in controtendenza come nelle nostre migliori tradizioni. sgraffigno giusto qualche giorno all'incombente settembre e vado a risciacquare i panni nello ionio, e ad asciugarli al sole, chè non può finire l'estate senza che io abbia avuto la mia dose di aria di casa. vedrò di rinfrancarmi, probabilmente invece tornerò più stressata e depressa di adesso.. staremo a vedere.
comunque mi porto anche da studiare (notiziona!) oltre che da cazzeggiare in vario modo, e mi porto da leggere. per esempio mi porto da leggere l'opera prima di un'apprezzata (da me) bloggatrice. procurarmela non è stato facile, tutt'altro, ma almeno l'impresa è valsa a far salire agli onori della cronaca la mia "graziosa (?) manina" e ad aggiungere un nome al mio personalissimo elenco "gente che ho conosciuto tramite internet ma che non ha -ancora- tentato di uccidermi (che si sentono tante storiacce in giro, signora mia..)".
son soddisfazioni.

martedì 28 agosto 2007

più della meta conta l'andare

pazienta, è il transito ostile di marte, passa presto.
ah ecco, si spiega tutto.
si sta meglio quando intorno scorre il paesaggio.
tutti mi dicon maremma maremma
ma a me mi pare na maremma amara
dolce soggiorno in maremma invece, dolce la festa, gli incontri.
lo sposo che scorda le fedi in albergo, lo zio che scorda i nomi dei suoi figli.
talvolta penso ai miei geni e mi vengono i brividi.
"ma dieci ci siamo? ho prenotato il campo per le otto.." cioè tu vuoi giocare a calcetto il giorno del tuo matrimonio? non trattengo un incredulo e scandalizzato MA SEI SCEMO? (ma sono ammirata, ora lo confesso) "sì ma parla piano, Giulia ancora non lo sa"

perchè quello di tua sorella è ancora il primo bicchiere?! e io quanti ne ho bevuti? "ho perso il conto" mi risponde il fedele mescitore. e poi eccomi affrontare il brecciolino in scioltezza, tacco sette, bambina in braccio, francamente brilla, ma cammino dritta (o almeno mi pare) ostento sicurezza e mi compiaccio del mio equilibrio. i complimenti ai suonatori. un giro in altalena, chi mi spinge? "allora ci vieni a trovare?"
un coro di ti trovo bene, dopo i primi smetto di negare, direi quasi che mi lascio convincere. ma non è solo la mia capacità di trarre in inganno, subdolo scherzare che simula la gioia di vivere che non ho. no, forse non è solo questo. mi viene il dubbio ed è un piacere.
chi ha trascorso del tempo con te tempo fa non ti ha scordata e ti ritrova con piacere, perchè te ne sorprendi? chi ti ha vista sull'orlo di un burrone è felice di vederti viva. vuoi essere l'unica a non ricordare? sicura che ti convenga? va bene, sentilo e dillo tutto quello che non va, non dico di sederti e ascoltare beata il tuo cuore che batte come se non servisse altro, disperati e lotta per quello che manca, è un tuo diritto, e dovere. ma guarda anche quello che c'è. guardala ogni tanto la strada che hai fatto, l'hai fatta tu. e non era una comoda autostrada, non mentire. guardala bene, sconnessa e inutilmente tortuosa, e non te ne vergognare più, abbandona la tua evasiva autoironia e raccontala con orgoglio. lo vedi dove sei arrivata? sei così sicura di non valere nulla? i conti non tornano..
annuisco, ma le viscere restano annodate.
pazienta. pazienza e speranza.
mi do anche ragione, almeno un po', ma non dico nulla per non darmi soddisfazione, resto una grandissima stronza non c'è niente da fare.

domenica 19 agosto 2007

pesantezza

il terreno frana anche da questa parte allora? rimetto rapidamente tutto a posto, un attimo di pazienza e sarò come nuova.
provare a divertirsi e trovare stupido ogni gesto, trascinarsi un'inestirpabile tristezza e rovinare la serata alla gentile compagnia. inutile ricerca di un luogo in cui non sentirsi fuori luogo, inutile fuga dalla solitudine, un elastico ti riporta indietro, più indietro. nessun abbraccio in cui tornare. niente a cui tornare. lasciami qui lasciami stare lasciami così.
soffio del fumo e mi ci metto a parlare, ma non è nella natura del fumo fermarsi a chiacchierare, si può restarne delusi? solo la follia può giustificare questa lacrima, ma non è certo la follia che manca da queste parti, ha senso sorprendersi?
sei fondamentalmente una disadattata,
cara subdola fanciulla, è tanto difficile da ammettere? e ammetti per una volta che le cose non cambieranno. non c'è una strada da ritrovare. in questo è più semplice la realtà, dove anche in un paese sperduto e deserto trovi alla fine un cimitero e una fioraia pronta ad elencare tutte le uscite della superstrada e riportarti sulla retta via. nelle cose pratiche non ci si perde mai del tutto. è in me che mi perdo. sarà vero? forse invece è tutto fin troppo chiaro. semplicissimo. è ora di rinunciare. continua a fingere e non chiedere altro. balla anche se non distingui le note, fingi che il vino basti, fingi di saperla lunga. lo so che sai fingere, non sai far altro probabilmente. e non offenderti, non sto parlando di falsità, è concesso alla donna di mettere un po' di trucco. al di là del velo il nulla, ma poco importa. non importa, basta che nessuno lo sappia. non devi disprezzarti -ok- devi avere fiducia -ok- devi vincere le tue paure -ok- devi pensare meno -ok- la vita è bella -ok-
certo certo certo. questa cosa che manca l'aria dev'essere solo una mia impressione, pensa ad altro e vedrai che non vomiti, concentrati sul respiro -ma non respiro-
e cullo il mio suicidio come un bimbo che aspetta il giorno che verrà natale. tira come una vertigine, non soffro di vertigini, ma ho paura di cadere, sogno ricorrente, voglio un appoggio stabile. dove si compra? mi muovo circospetta -SBAGLI! (sbaglio sempre a quanto pare) eppure ci sono arrivata sulla torre più alta del castello, e non fa nessuna differenza. sento irriducibile una differenza, corpo estraneo inglobato, bene che vada. candida e distante. marginale. ma sapessi come si vede bene da qui.. vale la pena restare per raccontarlo. missione. a ognuno il suo.
perchè la vita è tenerezza
perchè si muore di tristezza
perchè la vita è tenerezza
le mogli degli altri non amano me
un'inezia basta a farmi star bene, godo nei dettagli -rifugio?- accostamenti di colori, minime cortesie, assenza di sangue - è da non credere che invece stia male. aiuto non esigibile, non richiesto ma non per questo non necessario. c'è chi mi stima tanto da non riuscire a preoccuparsi per me. vai bene così. tu no. silenzi, eventi che non avvengono. io non esisto. io non sono mai esistita.

venerdì 17 agosto 2007

(non ho mai scritto per essere capita)

questo non devi farlo.
lo so.
un altro giro di corda, invece, ancora un po' più stretto. sapendo che fa male, sentendo che fa male.
basta davvero poco. una screziatura in un piano omogeneo, subito si fa crepa, fessura da cui guardare e inorridire, falla che imbarca acqua, e poi buco in cui cadere.
e sprofondando vi guardo trasformarvi dalla mediocrità alla perfezione, corpi mollicci che si fanno statue, forti, sensuali. occupazioni inutili e pensieri banali acquistano la dignità che manca a me, diventano essenziali, funzionano. il vuoto riempe tutto, non serve altro, così fan tutti, tout se tiene, rien ne va plus, c'est la vie.
un altro giro di giostra!
il fango mi risucchia e non protesto, voglio smettere di occupare uno spazio. voglio smettere di condividere lo spazio, voglio un trono, devozione. voglio che al mondo non restino altri se non io e chi venga ad adorarmi. voglio la realtà piegata al mio volere. e il mio volere piegato al mio volere. non voglio volere. voglio un posto a metà strada tra il peggio e il meglio. mio.
dimmi perchè no.. perchè non posso vincere neanche una volta?

venerdì 3 agosto 2007

la bella stagione

come per magia è il tre di agosto. le vacanze a questo punto sembrano un dovere, e il tempo dei doveri non più così lontano, non ci sarà modo di accorgersene che già sarà settembre. e sui punti ci saranno ancora interroganti segni grafici, ancora domande. e nel frattempo? appunto. sole, gioia, bellezza. sì, come no. ci godiamo la vita giusto? io non so da che parte si cominci. so solo che sono stanca da piangere, e neanche un trofeo in bacheca da rimirare per prendere sonno. partire si può, ma dovrei lasciare a casa marianna per andare in vacanza davvero. toh, è scappato il mio nome, per chi ancora non lo conosceva, il sacro anonimato del blogger.. stronzate, come tutto il resto. è tutto finto, la finzione non più della realtà. devo smetterla di credere nella vita, di crederci tanto da volerne fuggire, lo so che non sarò mai felice, non in questa vita, e un'altra dubito ci sia. mi è molto chiaro, non sono capace di essere felice, non so guardarmi con amore, incontentabile. una fame che è una condanna.

voglia d'altro

voglia di cose stupide principalmente. così ha preso vita un'altra subdola emme, io ovviamente me ne dissocio, ma non posso continuare a nascondere al mondo l'esistenza di questo mio alter ego glitter, confesso, che ci si può fare? lo scamarcio contest mi ha segnata dentro.. non resta che accettare la realtà.