martedì 29 maggio 2007

le nuvole, i talenti, i desideri e altre cianfrusaglie

insomma una vita da buttare.
invece no.
perchè poi piccole cose ti spiegano il senso. un senso. un senso piccolo per carità, ma pur sempre senso. o verso. il verso giusto da cui guardare il futuro, e il presente e il passato.
quando alla fine giunge un sonno ristoratore, profondo e sereno. quando una maledettissima zanzara te ne tira fuori.. non è metafora, è proprio così che è andata. una zanzara mi sveglia nel cuore della notte, prurito e ronzio, e il caldo, e mi ricordo che arriva l'estate, che è questo a ridurmi in questo stato.. io detesto l'arrivo dell'estate, ogni anno è così. e mi ricordo anche che è bello dormire, che me lo devo ricordare tutte le volte che mi dico che non c'è niente che io sappia fare, mi devo ricordare quanto sono brava a dormire, un talento naturale.
quando poi viene la pioggia, con un ventaccio freddo, ma non riesci a rallegrartene perchè ti imprigiona in un bunker senza caffeina. neanche questa è metafora, sono le piccole grandi ingiustizie della vita (a margine: secondo me dovrebbe essere illegale organizzare convegni in cui si offre il pranzo ma non il caffè. io poi le seguo le relazioni del pomeriggio, anche in francese, perchè so' eroica, ma vi maledirò in eterno per questo mal di testa che mi sale dalla nuca.. la pagherete!). e quindi neanche per il brutto tempo riesco a tifare. incontentabile. sai cosa emme? le vie di mezzo, dovresti imparare le vie di mezzo. equidistanza, equilibrio. equini. ecco sì, darti all'ippica.
o ancora, quando in una banchina soavemente sovraffollata la vecchia lamentosa di turno sceglie te proprio te e solo te come sponda dei suoi brontolii sulla metro che non passa, e tutta questa gente che c'è, e il logorio della vita moderna.. sì sì emmina, proprio te, ma quanto sei stata fortunata? l'ipod, lo sguardo a terra se non per un vago cenno del capo, cortese risposta alla prima inutile frase sui minuti di attesa, eppure.. ma che gli fai tu alle vecchie eh? quando uno è una calamita per disadattati forse dovrebbe pensare seriamente di mettere a frutto questo talento, la vocazione della sponda. tu che fai nella vita? la sponda.
e poi scopri che puoi ancora emozionarti per quello in cui credi. allora in qualcosa ancora credi? forse sì. forse sai ancora illuderti. ci sono ancora parole dette bene che possono metterti i brividi e farti sperare nella speranza, scovare tra la cenere la voglia di fare, perchè forse ne vale la pena, anche di spaccarsi le ossa, per portare avanti qualcosa di piccolo ma di vero, un idea che non cambia il mondo ma può darti la voglia di entrarci nel mondo, di dire la tua.
e scopri, scopro, che per quanto siano lontani i sogni dalla realtà, per quanto sia scarsa la possibilità di vincere, per quanto sia faticoso anche solo pensare di gareggiare, per quanti altri per quanto possa trovare, voglio giocare.
emme trovata senza cercare, raschiata da un muro, verde su arancio.

sabato 26 maggio 2007

alba scura

si è capito che qualcosa non va vero? magari ci si chiede cosa.. ecco non lo si chieda a me. io spengo cervello e computer. più che evidente che non sto parlando di un addio, non potrei. prendo un po' di tempo per bermi questa amarezza, senza spiegarla, senza anestesie. prendo un po' di tempo per fare quello di cui ho voglia, che è più o meno solo stare in silenzio, da sola, spenta. fumare per strada su un gradino a mezzanotte con canzoni perfette nelle cuffie, e ritrovare un tempo fermo e sicuro. svelarmi che l'alba che vedevo è un'alba scura, ma che va bene lo stesso, che non ha senso fingere. una strada la troverò, non posso dubitare di questo. respiro e poi salto. se il buio è una cosa reale mi muoverò al buio, mi sporcherò le mani. ma una strada non può non esserci.

si possono fare molte supposizioni a partire da queste ambigue parole, la realtà è molto meno affascinante di come sembra a non raccontarla. non importa.
è come lasciare una canzone a parlare di sè, si sa che parla d'altro, ma un lato di quelle parole si incolla alle proprie sensazioni, protettivo. ripara perchè estraneo e consola perchè comune.
così è bofonchiare pensieri su un blog, mettere uno specchio in vetrina, non può dare un'immagine reale. e non importa, davvero non importa.
solo che non ho voglia di vedermi, nè riflessa in uno schermo nè negli occhi di chi mi legge, nè in quelli di chi mi conosce davvero nè tanto meno nei miei.
chiudo gli occhi. tanto è buio e non vedo comunque. qualche altro senso dovrà guidarmi.

ora non piangete inconsolabili, probabilmente sarò qui domani.

martedì 22 maggio 2007

tutto considerato

considerazioni generali
ricapitolando
22 di maggio, da 7 anni nel terzo millennio, sta scorrendo via anche maggio, ma siamo in vita. e si potrebbe quasi considerarla una buona notizia, ma non ci sbilanciamo.
gli estrogeni in risalita e la noia per le mie noie mi fanno pensare che quasi quasi, con calma, potrei combinare qualcosa di sensato. essere donna ha almeno il vantaggio di smezzarsi la responsabilità del proprio umore con gli ormoni, per l'insoddisfazione cronica e la poca dimestichezza a guidare con mano sicura la mia vita mi prendo intere le colpe, mi fustigo, per quel che serve, e andiamo avanti.
considerazioni relative al blog
potrei stare ancora qui a interrogarmi sul senso di questo blog, l'ho fatto e lo farò, ma anche basta. finirei col dare troppo peso alla cosa, mi contento di scrivere, che comunque non è male.. ecco il blog mi è servito a riscoprire il piacere di scrivere, e a scoprire il piacere di essere letta. e quindi scrivo, pubblico addirittura a ritmo sostenuto negli ultimi giorni. vabbè.
no quello che mi polpisce di questa storia del blog è che mi ritrovo a fare e pensare cose che proprio credevo lontanissime da me. mi ritrovo, ad esempio, con dei lettori che sono anche letture, mi ci ritrovo affezionata, mi ritrovo a lasciarmi consolare da sconosciuti e a preoccuparmi che stiano bene, e se un po' avete capito come sono (mal) fatta saprete quanto questo mi innervosisca, ma fischietto e vado avanti.
e poi dicevo "no io non lo voglio sapere chi ci viene sul mio blog" e invece ho ceduto alla curiosità delle statistiche.. e vabbè, uno una visita se la può aspettare da chiunque, ma addirittura DUE dal Qatar un po' mi inquietano francamente.
e poi soprattutto "no le catene no!"
considerazioni relative alla catena
(che scioglie il sangue dint'e vene)
e veniamo al vero argomento. ho detto "no no non esiste che mi tirate dentro una catena" mi hanno detto "mica puoi tirarti indietro" e io "sti cazzi" e loro "e dài sù" e io che son cedevole come prevedibile cedo. nella catena mi ci ha tirato uno psicopatico partenopeo che è bene che sappia che con questo gesto si è giocato ogni residua possibilità di concupirmi, ma c'è da dire che potrebbe essergli andata meglio così.
considerazioni relative alla possibilità che un alieno venga a chiedermi 25 canzoni per capire il rock
ecco no, parliamone. ma chi cazzo è che si inventa ste stronzate? premesso che se sistono gli alieni, come insegna x-files, ci spiano da tempo e la sanno lunga. ammesso invece che arrivino sulla terra e si chiedano qualcosa su di noi, con tutte le domande che giustamente si potrebbero porre volete che chiedano di musica? e se chiedono di musica perchè, con tutto il rispetto, restringere al solo rock? e perchè irrigidirsi su 25 titoli che siano 25? non ci possiamo fare con calma una chiacchierata? io ho anche un bar messo sù a posta.. ammesso comunque che questa sia la domanda aliena, perchè chiederlo a me? mettiamo pure venga da me quest'esserino verde antennato, per ipotesi, io senz'altro gli risponderei con cordialità ma sarei decisa nel mandarlo altrove (con ferma dolcezza come direbbe un addestratore di cani).
considerazioni relative alla mia incompetenza musicale
sì perchè io la musica la ascolto, a seconda dei periodi più o meno in quantità, sbalzellando da un genere all'altro, molto a gusto personale, non mi ritengo affatto esperta. sono un'ascoltatrice intuitiva e sregolata, mi lego a dei pezzi o a degli autori per le ragioni più varie, mi piacerebbe avere la competenza per scelte più critiche, invidio i grandi conoscitori di musica,e ancor più i musicisti, ma io mi limito ad ascoltare. e non ne parlo neanche volentieri di musica.. che musica ascolti? domanda ricorrente del far conoscenza che mi ha sempre infastidita, come se ci si dovesse identificare e riconoscere in un gusto.. sì lo so è così che va il mondo, l'identità oggi passa anche e soprattutto attraverso ciò che si sceglie di fare, per quanto superficiale. la musica che ascolti, i vestiti che indossi, i posti che frequenti.. un'etichetta e via (tipo, qualche sera fa.."tu sei un po' sinistroide?" prova a ridirlo e ti spacco la faccia). ma sto divagando, e poi torno al discorso già fatto sul mio rifiuto per le definizioni, che poi a ben vedere non è altro che l'ennesimo tentativo di nascondermi. ma vabbè, si cercava di essere meno seri no? veniamo alla lista.
considerazioni relative alla compilazione della lista
dunque non è stato facile stilare questa lista, i miei limiti aggravavano la difficoltà già notevole del compito, tuttavia 25 canzoni le ho scelte. non pretendono di essere rappresentative nè della storia del rock nè dei miei gusti musicali, anche se ovviamente le ho scelte a gusto mio e ho cercato di essere esplicativa, per il bene dell'alieno. ho deciso di escludere il rock italiano, di mettere una sola canzone per autore, di spalmare nel tempo e nelle varie rock declinazioni.. perchè venisse fuori un quadro ampio da cui l'alieno potrebbe farsi un idea. (se mi reciclassi come educatrice di alieni?) criteri discutibili mi rendo conto, ma questi ho scelto. neanche lo dico come mi piange il cuore per tutti gli esclusi.. che siano stati esclusi per travagliata valutazione o per dimenticanza. alcune canzoni lo ho scelte proprio in quanto tali altre come esempio di una produzione più vasta, alcune perchè sono importanti per me altre perchè non si poteva non metterle. non mi metto a giustificarle una per una però, già ho ciarlato troppo..
lista delle 25 canzoni con cui spiegherei il rock a un alieno
ROLLING STONES - streets of love
JIMI HENDRIX - purple haze
BEATLES - a hard day's night
DOORS - the end
LED ZEPPELIN - babe I'm gonna leave you
BRUCE SPRINGSTEEN - born in the U.S.A
LOU REED - rock'n'roll
R.E.M. - carnival of sorts
NIRVANA - smells like teen spirit
RADIOHEAD - creep
MUSE - hysteria
BJORK - army of me
BECK - loser
JEFF BUCKLEY - so real
JANIS JOPLIN - piece of my heart
PATTI SMITH - people have the power
ARETHA FRANKLIN - respect
ELVIS PRESLEY - trouble
DEPECHE MODE - enjoy the silence
PEARL JAM - alive
SKUNK ANANSIE - you'll follow me down
STROKES - alone together
tutto considerato
è il caso di chiudere con una nota di speranza, con la musica alta che riempe il sub.bar e con la promessa che mi rimboccherò le maniche e vedrò di vederci più chiaro. mi sarei anche rotta le palle di fare/dire/pensare cazzate..
(l'utima frase è stata scritta grazie alla speciale deroga ricevuta personalmente dal tiranno redattore della sex law, non sono pertanto in nessun modo perseguibile)
p.s: questo post è tutto un link.. divento una blogger ogni giorno più cool!
p.p.s: mi scuso per il p.s.

AGGIORNAMENTO di vitale importanza
al 23 di maggio, ancora in vita (oh yeah). sono le 9:37 e tutto va bene.
imperdonabile dimenticanza: le catene si passano!
no, non mi sono dimenticata di passare la catena, mi sono dimenticata di dire che non la passavo.. beh sì, non chiedetemi anche questo! anche se chi già si è precipitato a criticare il mio duro lavoro (?) se lo meriterebbe.. ma non mi va proprio di accatenare gente. pur tuttavia, chi volesse cimentarsi può far come se gliel'avessi passata, diciamo che attacco un avviso nella bacheca del sub.bar, se ci sono volontari si facciano avanti, leggerò con piacere i vostri elenchi.

un programma

devi sempre avere un piano, e tutto deve andare secondo il piano. sei schifosamente subdola.
tutto preparato, ragionato, tutto già pensato.
scrivo la sceneggiatura e distribuisco i copioni, che fai improvvisi? e no eh, cos'è vuoi fregarmi? io non so improvvisare, le devo studiare le mie battute, devono essere perfette. la perfezione.
il problema è quando non riesco a fare un piano. che faccio senza un programma? vi supplico datemi un ruolo in commedia, uno qualsiasi, un personaggio triste con un paio di battute, sì solo un paio, ma le dirò bene, saranno perfette.
io non lo so scegliere un personaggio, datemelo voi. ho bisogno di progettare nei minimi dettagli, ma non so cosa. un programma. questo è il problema. un problema. io sono il problema.
non so vivere senza pensare, non riesco a vivere se penso.

lunedì 21 maggio 2007

luogo inospitale

si era faticosamente arrampicato fino a un luogo inospitale, da lì Guido guardava giù. una fredda malinconia era entrata nel suo petto e colava perfetta, aderiva senza lasciare spiragli. gli veniva da chiedersi come potesse ancora passarci il respiro là dentro. e poi si chiedeva come era arrivato lassù, e se c'era una strada per scendere. si chiedeva, ma soprattutto guardava. era tutto diverso a vederlo da lì, sembrava più bello e più stupido il mondo. formiche a forma di persona si affrettavano sulla strada, le spiava non visto, ne immaginava le miserie.
pensò che se non fosse stato per il freddo si stava meglio su quelle rocce, con un po' di sforzo si trovava un equlibrio e non si rischiava più di cadere. pensò che voleva restare fermo lì, immobile, fino a che non avesse cominciato a marcire, l'idea gli piaceva. non marcì. purtroppo o per fortuna un uomo vivo non marcisce, tutt'al più si indolensisce.
è proprio vero che ai luoghi inospitali ci si abitua - pensò Guido - certo però che ci si sta scomodi.

sabato 19 maggio 2007

bianca come acqua

vorrei essere ogni giorno la stessa. ogni giorno quella dei giorni migliori. vorrei essere meno liquida, vorrei non bastasse un soffio di vento ad incresparmi, vorrei non sentire le correnti attraversarmi. vorrei per una volta essere terra. ferma. che poi se ti allontani sono uguali l'acqua e la terra.. a vederli dallo spazio, per dire, cambia solo il colore, e allora perchè tutto questo affaticarsi? e io oggi neanche li vedo i colori. li ho usati tutti per dipingere queste pareti, ma non posso dire di essere quei colori, io non li vedo. io sono bianca, sono una pagina senza parole. io sono nera, sono un angolo buio. sono acqua, non ho forma, non ho colore, scorro, evaporo, mi perdo. sono una lacrima che dall'angolo dell'occhio scivolerà fino al mento.

mercoledì 16 maggio 2007

inaugurazione!

eccoci qua, ringrazio commossa tutti i presenti, giunti da ogni parte d'italia e del mondo per l'inaugurazione del SuB.BaR!
è un sogno che si realizza..
l'idea c'era da un po', l'avevo espressa all'inizio di un post più di un mese fa, poi se ne parlò e se ne riparlò ed ora finalmente il mio baretto virtuale è realtà (o realtà virtuale se volete).
e che ci si fa nel mio baretto?
un po' quello che vi pare, venite, vi mettete comodi, mangiate, bevete, chiacchierate.. mi piace essere accogliente, sarò una ristoratrice solare e disponibile vedrete. e potreste dirmi:
ma non eri asociale?
sì certo.
e malinconica?
oh come no..
e sei scostante, polemica, esigente.. o no? sissì, per carità, lo so che mi contraddico, però non mento, fidatevi. e fidatevi che sarò una buona barista. qui troverete se non altro uno spazio per dire la vostra, in modo che io possa convincervi che avete torto ovviamente..
vabbè insomma, io sto qui e bivacco, se vi va c'è posto.
ho pensato a come vorrei il mio baretto, per potervelo descrivere, ma in fondo preferisco che ognuno se lo immagini come vuole, se le cose non reali hanno un pregio è che si lasciano modellare, ognuno può farne ciò che vuole.
quindi
relax, allegria, scambio di opinioni, dalle più sceme alle più serie, e poi abbeveraggi e mangeraggi a volontà, a tutte le ore e per tutti i gusti. c'è questo problema della mia presenza, ma sarò discreta prometto.
insomma fate le vostre ordinazioni...

sabato 12 maggio 2007

altri pezzi di me

non capisco perchè continuo a desiderare la stabilità se poi appena ho un qualsiasi punto fermo mi rompo i coglioni e lo faccio a pezzi. anche il blog già mi annoia. e anche la mia immagine oggi vorrei tagliarla a pezzetti, farla in tanti pezzetti per poi ricucirli insieme, ricomporli in un quadro più vero. oggi mordo, mi sento in gabbia e mi avvicino con una lama a questa immagine di una emme fragile e insicura, sì lo sono, sono una piccola emme, una emme minuscola, e corsiva, ma forte come una roccia. una emme che non indietreggia, che va a prendersi quello che vuole, quello che le spetta. se mi fermo, quando mi fermo, c'è un motivo. non voglio essere incoraggiata, non ne ho bisogno. ho coraggio da vendere, ve lo assicuro, altrimenti non sarei ancora qui a fare a cazzotti con me stessa. non voglio i consigli che mi saprei dare e che mi do anche da sola. apprezzo l'intenzione ma anche vaffanculo. sembro una stupida? non avere paura è una frase che non ha senso, come se si potesse controllare la paura, come se bastasse sapere cosa fare per farlo. io me le tengo strette le mie paure, e i miei dubbi, sono la cosa più preziosa che ho, sono ciò che mi rende quel che sono. ed è vero che un po' lo odio come sono, combatto coi miei limiti ogni giorno, voi no? voi non avete mai paura? è la paura, credo, che mi impedisce di fare quello che non sento, e sapete che c'è? a me sembra una buona cosa. vivo intera, mi metto in gioco tutta intera ad ogni passo, per questo cammino lentamente. perchè voglio godermi la strada e perchè ho bisogno di sapere dove vado, me lo richiedo ad ogni passo. ma se sono i miei dubbi che mi rendono quel che sono ringrazio i miei dubbi, perchè io sono una gran persona, e lo so, LO SO! nonostante i miei bruschi cali di autostima, nonostante i quotidiani litigi con la parte di me che mi ripete che sono una buona a nulla, nonostante tutto lo so bene quanto valgo. è una gran fortuna conoscermi, io lo so, spero che chi mi ha incontrata sulla sua strada se lo ricordi che raro privilegio ha avuto, non crescono sugli alberi le emme. ditemi pure che sono presuntuosa adesso..
reggo anche gli insulti oggi, non indietreggio, guardo dritta davanti a me e profondo dentro di me. non abbasso gli occhi questa volta.
so far male, se non lo faccio è per scelta.

martedì 8 maggio 2007

escluso il cane

eccolo appostato, pronto ad assalire le sue prede, a mettere in fuga i suoi nemici, a conquistare i favori delle più belle, eccolo scattare atletico, avanzare maestoso..
questo nel sogno. che invece a vederlo da fuori ha tutta l'aria di un cane morto.
mi piace il mio cane quando dorme, ogni tanto gli si muove una zampetta, e il naso, gli esce un abbaio, ringhia perfino. che poi invece da sveglio non abbaia mai, si possono contare sulle dita le volte che ha fatto sentire la sua voce.
si dice che i cani assomiglino ai padroni.
il mio è un cane taciturno, se ne sta per conto suo, arrotolato negli angoli, spalmato al sole. pare non chiedere niente a nessuno, ma poi si umilia per due coccole. pare infastidito dalla tua presenza, ma se cambi stanza ti viene dietro.
si dice che i cani assomiglino ai padroni.
il mio cane se vuole farti le feste resta a un metro di distanza e scodinzola, quasi su un fianco con la testa abbassata, aspetta che ti avvicini.
il mio è un cane fifone, si tiene lontano dai gatti randagi e dalle grandi adunate di cani, e se qualche essere umano intenerito lo chiama o gli fa qualche verso tira dritto. di questo sono molto fiera, perchè proprio non capisco la gente che si sente in diritto di importunare un povero cane che passa.. voglio vedere se giravo con un alano quanti si azzardavano!
e poi mi fa ridere quando dopo mezz'ora di passeggiata a un certo punto rallenta, si gira e mi viene ad annusare "sei sempre qui? sei tu?" mi guarda e aspetta una parola o un sorriso, e si rasserena, e riprende a camminare.
si dice che i cani assomiglino ai padroni. ma sarà vero?
io mi ricordo il giorno in cui è arrivato, spaurito, non era già più un cucciolo ma sembrava non avere idea del mondo. quel giorno, quella notte anzi, ho pensato a quando sarebbe morto. pensiero macabro e buffo per una prima notte è vero, ma pensavo al fatto che sarebbe morto con me, che l'avrei accudito e consolato. lui ancora non mi conosceva, non mi aveva scelta, però sarei stata io il suo conforto.. e l'ho trovato crudele, generoso ma crudele.
ci si cerca e ci si trova e alla fine è solo per lasciarsi.
e a lui non spettava voce in capitolo, era lì e prima o poi mi avrebbe amata, avrebbe avuto bisogno di me. ed era così indifeso, vagava per casa, spaventato. per qualcosa come ventiquattr'ore non ha neanche fatto pipì, non mangiava e non beveva.. allora cercavo di bagnarli il naso, la lingua asciutta, così ha preso a leccarmi la mano bagnata. l'ho bagnata di nuovo e ha leccato ancora, e un'altra volta, così dalla mia mano ha iniziato a bere. così abbiamo iniziato ad addomesticarci.
ora so che il giorno della sua morte piangerò.
ma allora che ci guadagni?
ci guadagno - disse la volpe - il colore del grano.

sabato 5 maggio 2007

del diritto di distrarsi

torno da una conversazione piuttosto impegnativa, nel corso della quale:
beh che c'è?
-..eh?.. dici la mia faccia concentrata?
sì, non pensi niente neanche stavolta?
[in precedente conversazione: mari, ma ti pare giusto che la gente deve pensare che non pensi niente e non hai niente da dire solo perchè non ti va di dirlo? lo puoi dire.. "sto pensando una cosa e non te la voglio dire".. lo puoi dire! (ndr)]
- no, pensavo a Hitchcock (indico una locandina appesa all'edicola)
vi rivelo il rovello:
la donna che visse due volte è il titolo italiano di vertigo o proprio un altro film?
questo per dire del diritto di distrarsi, si può, è giusto, tanto più che la conversazione riprende più impegnativa e produttiva di prima.
e quindi anche qui mi andrebbe di distrarmi, girovagare, scrivere una cosa stupida che mi è venuta in mente stamattina, l'ennesimo filo di pensieri che però non porti in nessun posto. senza impegno, solo per perdere gioiosamente un po' del nostro tempo.. fingere che non ci siate o tentare di stupirvi con un numero di giocoleria, concentrarmi solo sulle mie piroette, senza domande.
e invece neanche questo. chiudo qua.
discorso non pensato e senza pensieri, senza meta, che si perde nel vuoto.
ci vorrebbe almeno un finale a effetto vero?
esterno destro...
PALO.
beh, almeno c'ho provato!