domenica 28 dicembre 2008

sull'esistenza

la febbre a 39 mi sembrava il modo più degno per concludere quello che ha fatto di tutto per ottenere la carica di "mese più brutto della mia vita", ma io non voglio dargli soddisfazioni, mi tengo sulle mie ed evito questi giudizi definitivi. e poi con la mia rinnovata saggezza da santona indiana (o da contadina ciociara, siamo lì) mi sento di dire che non tutto il male viene per nuocere. certo la maggior parte sì, come negarlo? ma.. niente ma. di buono, però, c'è il pensiero, sempre. andare un po' più in fondo, verso le cose vere, quelle che non esistono, quelle importanti. e io posso dire di avere capito alcune cose importanti, che poi queste siano in evidente contraddizione tra loro è un'altra questione e del tutto marginale, vedremo più in là. adesso pausa, per ora l'unica preoccupazione è arrivare al 2009. già recarmi a tavola per il pranzo ha messo a rischio la mia incolumità, quindi, per sicurezza, passerò questi ultimi tre giorni nella più totale inattività: so na signora io, se i guai mi vogliono che mi vengano a cercare! ovviamente che i problemi finiscano con dicembre non è altro che una mia speranza, ma i copodanni son fatti per illudersi, è lecito. io sogno un manto di cinismo per affrontare l'anno che verrà, il che non è molto diverso dal sognarmi alta e bionda.. lo si fa tanto per fare, sapendo che non succederà e che in realtà sarebbe un peccato, che, in fondo molto in fondo, ho un mio fascino anch'io. non che il cinismo sia così lontano dalla mia natura, anzi. “tizio dice che sei cinica” mi annunciava un'amichetta che di tanto in tanto si dilettava a dirmi cattiverie, avrò avuto undici anni e accolsi la notizia sorpresa e compiaciuta, dunque qualcuno si preoccupa addirittura di formulare giudizi su di me? era una mezza verità, sono stata una ragazzina fragile e senza sogni, a pensarci è molto triste, lo ero, triste e disillusa, prima ancora di vedere la vita, "molto matura per la sua età". terrorizzata. ho ostentato indifferenza per tutto e tutti così a lungo che non so da che parte cominciare per affrontare i miei desideri, riesco appena a intravederli, non ancora a proteggerli da me stessa. ma se avere la febbre alta a natale insegna qualcosa è che bisogna credere nei propri sogni, perchè tutto si avvera, a natale. sì, perchè cosa fai quando non stai tanto male da rigirarti nel letto gemendo, ma non abbastanza bene da venire a lamentarti sul blog (dio salvi i blog!)? ovvio, t'accasci inebetita di fronte alla tv che rigurgita la sua marcescente programmazione natalizia. così ho visto tre diversi scadentissimi film volti a dimostrare l'esistenza di babbo natale (l'unico appunto è che forse sarebbe stato opportuno accordarsi prima per fornire un'unica versione). così ora mi è tutto più chiaro. no, non ho la febbre tanto alta da farmi condizionare da film per bambini, e so bene che è tardi per ripartire dalle illusioni infantili, ma in qualcosa voglio pur provare a credere, almeno in me.

martedì 16 dicembre 2008

fotosintesi!

credo di essere una pianta.
è perchè manca il sole da troppo tempo che mi sento appassire. perchè forse non tutti sanno che io sono autotrofa, se mangio è solo per gola, l'energia con cui vivo (o vegeto) è tutta autoprodotta, sintetizzando luce o altre amenità. ma qui piove e piove e piove. marcirò.

venerdì 12 dicembre 2008

volemose bene (no, non mi sono drogata. forse dovrei.)

la fatica di trovar senso alle cose diventa più faticosa con le cose senza senso. o forse no. forse tutto si fa più semplice, si riduce all'essenziale piacere di sentire il tuo respiro, che magari si affanna ma comunque è lì, e che serve di più? persone, sorrisi larghissimi o appena accennati. farsi consolare dopo un malinteso, dividere un pezzo di cioccolata con un vecchio amico, brindare alle gioie di altri che sono indiscutibilmente anche proprie. magari sarà un po' come ammonticchiare sacchi di sabbia in attesa della piena, ma chissà che non bastino a proteggerci. e poi forse ne sarà valsa la pena comunque.

lunedì 17 novembre 2008

l'irresistibile perfezione degli oggetti inanimati

a volte non capisco. quando non capisco divento di cattivo umore. lo sono spesso, in effetti, perchè la gente è incomprensibile, diciamolo. o viceversa comprensibilissima ma irrimediabilmente sbagliata. e io non sopporto le cose che non stanno come dovrebbero stare. ecco, semplicemente, la gente mi infastidisce. punto.
mio dio, sono una nazista! magari è solo bisogno d'affetto..

mercoledì 5 novembre 2008

perchè no?

semplice. un colore, un altro. e poi tutti quelli che ci sono al mondo: nuovi, diversi, perfetti, s'accostano e si mischiano, ognuno scivola fino al suo posto. nessun assente tranne le parole. solo linee, movimenti rotondi, pensieri aderenti alla terra, lava fragile che invade senza travolgere, tanto c'è tutto lo spazio. e un (in)canto silenzioso di stelle. semplicissimo.

lunedì 27 ottobre 2008

decadenza


stato confusionale diffuso.
il segno dei tempi,
come quando scrivi avedon e il telefonino capisce buffon. miracoli del t9..

ecco mi sono ricordata cos'è che avevo deciso di fare stasera! vabbè ma ora ho sonno, lasciamo perdere. domani.
comunque mi sto rincoglionendo, è ufficiale. sto invecchiando probabilmente, dimentico tutto. una volta ricordavo tutto a mente.
ora devo ricordarmi di scrivere, quello che scrivo mi resta in mente, il resto no, ricordo solo che c'era. quel libro che si intitola non so come che ho letto non so dove che è bello e parla di non so cosa. ecco, volevo leggerlo. dovevo scriverlo. è vero che perdo anche gli appunti, ma le cose che ho scritto poi me le ricordo. ironico.
intanto arrivano buio precoce e pioggia battente, forse prossimamente anche il freddo, tempo di lane e tisane. e tutto procede per il meglio. se non fosse che ci sono dei criminali incompetenti al governo potrei quasi lasciarmi andare a un moderato ottimismo. sarà per la prossima volta.

martedì 21 ottobre 2008

sala d'attesa

credo che la mia vita sarebbe stata diversa se in casa mia ci fossero stati due bagni. credo che la felicità sia una questione di spazi. e di tempo. lussi. una questione economica, in fondo. letteralmente "organizzazione della casa". o disorganizzazione, vita ingestibile, ingeribile ma scarsamente digeribile. ma devo smetterla di concentrarmi sulle parole. assottigliare, essiccare, imbottigliare, riempire, assoggettare. chi non ha speranze è disperato? e allora perchè se ne va in giro sorridente? devo decisamente smetterla di attorcigliarmi intorno alle parole. ma l'essere umano è così, crudele e bugiardo, quando non ha niente di meglio da fare o nessuno con cui prendersela, inganna il tempo.

venerdì 17 ottobre 2008

progetti minimi

ieri mi sono amareggiata a una festa di compleanno (e non era neanche il mio, che ragione c'era?) e oggi mi sono emozionata a un seminario sfigatissimo. ma che razza di buffo personaggio sono? vabbè, buffo ma adorabile. comunque ha smesso di piovere e mi si è gonfiata attorno una bolla di assoluto benessere. mentre sorseggio lentissimamente il mio caffè, cullo il sovversivo sogno di un bagno caldo. e di andare a correre al parco, e di dipingere con le mani, e di impastare acqua e farina. e di costruirmi una casa. tutto prima che scoppi la bolla.
seguirà la rivoluzione, che ormai è proprio ora, mondaccio infame.

sabato 11 ottobre 2008

"ora basta riflettere!"

sono stanca.
posso riposare ora? no, ok, non lo dico più. chiedo scusa.
è che è tutto un po' troppo complicato in questo punto del mondo, in questo istante del tempo, con questa me stessa che mi porto appresso. resta tutto sospeso, traballante. e m'affatico. ma se ci sono cose per cui faticare è solo svuotarsi, ce ne sono altre per cui vale la pena stancarsi. tutto sta a capire quali.
ci devo pensare..
mh. no, ecco, non basta mai. maledizione!

pablo picasso, la bevitrice d'assenzio

martedì 30 settembre 2008

prove

ma le giuro che avrei fatto di tutto, io, per essere quella che lei s'era immaginata!
sto
solo
fingendo di avere da fare. sto solo fingendo di essere qui. sto solo fingendo di stare in piedi. ma fingo tanto male che basta una piccola distrazione per scoprire il vero riflesso, e mi vedo rannicchiata laggiù nell'angolo, con un lenzuolo che non vale a coprirmi, infagottata in mille coperte. e allora ti romperei s p e c c h i o non neutro che troppe volte m'hai fatta bella, ché non posso ingannarti dirti la verità, ché non posso guardarmi senza piangere.
incipriandomi mi guardai, proprio come lei ha supposto..
non prima soltanto ma anche dopo quella prima prova, uscendo per uccidermi.


corsivi da L.Pirandello, Vestire gli ignudi

venerdì 19 settembre 2008

altrove

corridoi, passi pesanti. mi schiacciano senza bisogno d'entrare. e dentro i muri si muovono i prigionieri, li sento bussare. sento e non vedo, non vedo altro che bianco. una radio che disturba, piatti che disturbano, rumori, parole che non parlano, puzza di fumo e di fantasmi. cose che sento e non vedo, cose che non esistono. ma disturbano.

domenica 14 settembre 2008

e per l'ultima volta: qui non troverete istruzioni per costruire la vostra stupida amaca

la domenica va dedicata all'inutile, così stavo dando un'occhiata alle statistiche di accesso a questo decadente blog. pare che ieri mi abbia visitata qualcuno dall'università di oxford, gente di un certo livello insomma, mi chiedo che ci facesse qui. secondo me comunque è la stessa persona che è arrivata cercando "nomi maschili con tigre glitter". gli intellettuali hanno gusti insospettabili.

mercoledì 10 settembre 2008

flusso di cazzate (la coscienza del resto è un concetto sorpassato)

sagittario o capricorno? l'ha chiesto a tutti i passeggeri dell'autobus. a me no, eppure avrei saputo rispondere! quando sono salita stava tartassando un povero tizio, "un ragazzo sensibile ed educato" l'ha definito salutandolo mentre scendeva, palesemente a una fermata a caso per liberarsi del vecchio pazzo. ce l'aveva con le donne che, si sa, son tutte troie. perchè secondo lei la gregoracci è innamorata di quel vecchio? beh, magari, a suo modo.. chi può dire cos'è l'amore in fondo? sapevo anche rispondere visto? ma non l'ha chiesto me, e non mi ha chiesto neanche il segno zodiacale, eppure lo sapevo! l'ha chiesto a tutti, anche al bambino che fa il compleanno il giorno prima di me, sagittario o capricorno? sagittario! che oggi dice che doveva venirci un'idea proficua per il futuro. chissà se almeno il bambino ha avuto l'illuminazione che cambierà la sua vita. io avevo pensato alla fine del mondo, ma dice che per oggi niente antimateria, sicchè.. dovrò farmi venire in mente altro. in fretta. c'è briatore, io l'amerei incodizionatamente, ma lui ormai è sposato e non posso dubitare della sua fedeltà. cercherò un lavoro. distante mille miglia dalla casa per il cui affitto spenderò quasi l'intero stipendio, così passerò mezza giornata sugli autobus o in attesa di autobus, perchè mi diverto sugli autobus. e ci studio meglio che a casa. vedo un sacco di gente che sta più fuori di me e mi rassicuro. come l'ubriaco che mi ha accolta all'altra fermata con un è molto che aspetta? tre secondi a occhio e croce. poi attacca: io sono un medico, ma oggi ho bevuto perchè ho litigato con mia moglie- toglie gli occhiali da sole, in vero poco utili mezz'ora dopo il tramonto- come mi vede? normale, rispondo. ma è una risposta del cazzo, che ne so io com'è lui di solito? ma arriva l'autobus e mi allontano intrufolandomi tra i corpi disfatti e sudaticci dei vari passeggeri. che poi a me pare che il numero di personaggi deliranti sui mezzi pubblici sia in aumento, o forse sono solo fortunata. comunque è per queste presenze che continuo a prenderli volentieri. un giorno dovrò ricordarmi di portare l'esplosivo.

domenica 31 agosto 2008

tra entropia ed empatia

non sarà mica vero che domani è settembre?
irreversibilità, il tempo esiste, come negarlo? e allora si va avanti, insieme al tempo, si rispettano scadenze, ricorrenze, compleanni. se si ricordano, si festeggia, si rimpiange, si progetta, si fa del proprio meglio per stare al mondo, ci si offende e ci si diverte, ci si muove. si spreca, in buona sostanza, si spreca tempo ed energia. e irreversibilmente aumenta l'entropia. cervelli e ghiacciai collassano e mi chiedo allora dove porta questo andare. orsi polari naufraghi guadagnano gli onori di una cronaca sempre troppo sentimentalista, mi sorprendo a trovare la cosa insignificante: dei nostri consumi insostenibili quando avremo il coraggio di parlarne? rimandiamo ad un futuro che non c'è.
ma la lotta di ognuno per non affogare merita rispetto, e partecipazione se non sostegno. se una singola vita non è nulla per il mondo, ognuna è tutto il mondo per ciascuno. e quindi intanto nuoto anch'io, tra le onde agitate di settembre.

sabato 23 agosto 2008

voglia di concretezza (e di tenerezza, certo)

inventarsi un problema è un buon sistema per vedere l'alba. mentre il cielo sbianca puoi finalmente addentare un biscotto, tentare poi di riconsiderare lucidamente i termini della questione ma non trovarne più neanche un pezzo. un incanto che svanisce. la voce del fantasma si dissolve col buio, bofonchiando un'ultima volta delle miserie che meriti. qualche ora e si potranno sentire voci vere, consoleranno senza sapere. dirai che non c'è problema, perchè non ci saranno le parole per dirne. non in questa lingua.
la trigonometria, quella è roba seria.

martedì 19 agosto 2008

vorrei solo dormire tranquilla

quando ero piccola di questi tempi cominciavo ad angosciarmi per il ritorno a scuola (non ero una bambina serena ovviamente, ma questo lo si è già potuto intuire leggendo gli sviluppi successivi). dopo ferragosto, per quanto ci fosse ancora un mese di vacanza, cominciavano gli incubi. nelle ultime notti mi sono persa più volte e sono stata coinvolta in una sparatoria, ma che c'entra? ormai sono cresciuta, so affrontare con maturità il ritorno alla vita di tutti i giorni! comunque da ieri sera, nel mie peregrinare per case altrui sono approdata in un appartamento deserto in mezzo al deserto (roma è ancora mezza vuota) e sul mio sonno veglia un enorme gatto nero. a intervalli regolari la divina creatura decide che questo mio sonno deve essere interrotto e mi salta sulla pancia o infila i suoi dolci artigli nel mio morbido piedino. ma non mi lamento, credo che faccia tutto parte di un piano superiore. ad ogni modo, stanotte ho sognato lui, il gatto medesimo (o forse è successo tutto nella realtà?), era qui sul letto e gli spiegavo il significato di certe espressioni inglesi di difficile resa in italiano.. e il dibattito ferveva ed entrambi argomentavamo con competenza. è assurdo perchè credo che persino il gatto se la cavi meglio di me con l'inglese.
tirando le somme, sono ancora tutti in vacanza e io mi annoio, sono così lamentosa che mi infastidisco da sola, mi applico in improbabili conversazioni con l'unico essere vivente nei paraggi quando dovrei solo mettermi a produrre dei risultati.. invece vorrei fermare il tempo nel tenero far nulla estivo, ripartire verso nuove bellezze lontane, senza pensieri. perchè, saranno i miei soliti occhiali distorti, ma dei prossimi mesi intravedo solo fatica e delusioni. spero invece vengano belle domeniche a sorprendermi.

venerdì 8 agosto 2008

fa caldo, non badate a ciò che dico.

bene, scriviamo qualcosa. ho il computer nuovo.. le unghie laccate.. come resistere al piacere di veder danzare cotante dita sulla tastiera? la mia giovane cugina fashion ha deciso che non avevo le mani abbastanza curate, anzi ha pesantemente insultato le mie unghie se vogliamo essere precisi, ed eccomi quindi con un esaltante smalto color cioccolato! che a me pare un bordeaux, sinceramente, ma con lei ho taciuto su questo punto per non sentirmi dare dell'incompetente ancora una volta, sono una vigliacca lo so. ebbene eccomi con le unchie cioccolato (non sporche di, ahimè) e una minorenne che contesta il mio stile di vita. mi chiede se le do una delle mie foto da attaccare in camera e accetto inorgoglita, ma non quelle che ha visto che, dice, "belle sono belle.. ma sono ttriisti! non hai qualcosa di più glamour? più glitter?"
ho molta paura per il futuro dell'umanità.
detto ciò, visto che ora ho un potente (?) mezzo informatico e mi piacerebbe riprendere una più assidua vita da blogger, credo che mi darò definitivamente al glitter.. è il mio destino, è evidente.
Divisori by Follettarosa
bene.
dovrei anche raccontare del mio incontro col fascinoso TheLegs come mi è stato richiesto, ma che dire? mi schiaccia il senso di colpa.. lui mi ha chiesto un posto buono ed economico dove mangiare. (sì, ma entro 10 secondi!) ed eravamo in piena zona turistica e facevano 40 gradi e non mi veniva in mente nulla di appropriato nelle vicinanze e.. HO FALLITO insomma. poi volevo rimediare ma lui si è sempre negato, ovviamente. sigh.

lunedì 28 luglio 2008

:)

mi è stato ingiunto di scrivere un post, e per di più un post allegro "che poi la gente si preoccupa".. roba da matti!
no perchè in realtà va tutto bene no? le cose sospese alla fine vanno in porto (anche se il conseguente esborso di denaro che in teoria neanche avrei smorza un po' gli entusiasmi) e nessun segno tangibile preannuncia un imminente impatto con iceberg. d'altra parte l'iceberg per definizione se ne sta nascosto per poi palesarsi solo all'ultimo e solo con la sua capoccetta innocente -mentre sott'acqua ti devasta la carena- come da copione. in realtà basterebbe tenersi lontani dai mari ghiacciati no? ma poi ci si annoia..! bestia incontentabile l'uomo.
bene, questo era il mio post allegro. mi pare induscutibilmente evidente come io abbia una visione gioiosa e positiva della vita no? e lo dico (quasi) seriamente. solo un vero ottimista vede il bicchiere costantemente mezzo vuoto, perchè nella sua immaginazione è sempre pieno fino all'orlo e buono e dissetante, e l'inevitabile compromesso con la realtà è di nuovo e sempre una ferita.

venerdì 11 luglio 2008

il pessimismo è il profumo della vita

oddio m'è presa l'ansia. eppure da oggi sarei tecnicamente in vacanza.. no, niente, l'idillio da ultimo giorno di scuola è durato sì e no un paio d'ore. spariti rapidamente i "devo essere fiera di me", "è stato un anno intenso", "sarà un'estate fantastica".. dileguati, restano solo domande. un assedio di punti interrogativi, ed è necessario supporre il peggio, perchè non voglio farmi male con altro sciocco ottimismo. oggi che faccio? e domani? andrò almeno in vacanza? settembre già mi si appoggia sulla pancia, con i mesi e gli anni a venire che gli si ammonticchiano sopra. è inutile preoccuparsi per il futuro giusto? eppure il futuro va costruito, deciso.. se non altro nei progetti che falliranno o verranno rivisti in corsa. e non so più quante volte ho pensato "no, non ce la faccio, non me la sento" e non capisco perchè sono ancora qui a molestare me stessa e gli altri. e il tempo rotola.

mercoledì 25 giugno 2008

la precarietà della speranza

come una pellicola sull'acqua, ogni onda può infrangerla, ed è uno sforzo continuo riparare questo velo di illusioni, evitare che si squarci, riuscire a mantenerlo intatto, ma sottile abbastanza per guardarci attraverso.

lunedì 16 giugno 2008

tanto lo so chi sono, sono napoleone*

e mi sono addormentata felice stanotte, con le gambe stanche e la voglia di ballare. sì perchè ho pensato che volevo una musica in sottofondo per addormentarmi, perchè è sempre difficile dormire, perchè può succedere di tutto mentre dormi. allora ho messo un cd che avevo dimenticato, che hai fatto per me anni fa, e tutta storta e rannicchiata -come sempre- a proteggere il ventre, ho ballato, immobile. e mi son lasciata addormentare, forte e rilassata.
e ho pensato le parole che sto scrivendo ora, parole da dedicare a te.
e tu intanto scrivevi di me, lo scopro ora, e ora, come stanotte, ringrazio di aver imparato a chiedere aiuto, ringrazio di essere venuta da te per i buoni consigli, di essere riuscita a stare per una volta dall'altra parte, quella fragile, quella che chiede e scopre il ventre.
e così mi sono scoperta più forte, incapace di trattenere un sorriso.
e così ieri mi faceva solo sorridere che lui potesse rinfacciarmi che la mia "scorciatoia" ci aveva fatto solo perdere tempo quando poco prima non aveva idea di dove fossimo e sarebbe andato nella direzione opposta se fosse stato solo. e accettavo di seguirlo, visto che lui non si fidava di seguire me, di farmi accompagnare per strade che potrei insegnare a chiunque, metro per metro, perchè mi ci sono persa e ci ho perso giornate, e so che una vale l'altra. e so che posso andarci quando voglio e scegliere dove passare, e magari a te andrà di venire con me, come non succede da tanto, ti ricordi il negozio con le palline colorate? magari posso trovarne ancora di nuove.. e nella chiesa di fronte c'è un caravaggio, chissà perchè sono entrata a vederlo solo una volta, se ti va ci torniamo insieme. e farai per me un nuovo cd.

*questa non la capite, lo so, non è che siete stupidi, rassicuratevi. non vi spiego però, è una storia troppo lunga..

venerdì 13 giugno 2008

venerdìtredici

stavo pestando una pizza tornando a casa, non una merda una pizza. bah. porta fortuna? pare che certi fumettisti americani oggi non lavorassero causa venerdì 13, a quanto pare la prendono sul serio. cattiva sorte.. forse anch'io avrei fatto bene a non uscire di casa oggi. scopro solo ora del transito ostile di venere, opposto a nettuno di nascita, andrebbero letti al mattino gli oroscopi. tutte cazzate. comunque è andata, anche se continuo a non capire, cerco una definizione condivisa di parole pesanti e ininfluenti. ho ancora domande. mi fa fisicamente male il cuore, eppure sono contenta di averne uno. e mi sento la coscienza a posto.
non dovevo scriverlo questo post.

lunedì 9 giugno 2008

il mondo fa schifo e io ho bisogno di una vacanza

sto dormendo in piedi, compiti non finiti e nessuna forma di concentrazione.
"una prospettiva relazionale innovativa ed efficace.."
sì come no, applichiamo diligentemente la perfetta teoria comunicativa e tutto funzionerà. dovrei scrivere di queste cazzate, ma non ho umore da menzogna stasera. la tv in sottofondo, con delicato tempismo, mi regala l'ultimo bacio, che non solo è un film brutto, banale e saccente, ma crea in me un fastidio quasi fisico. ragioni imperscrutabili, o forse scrutabilissime ma che non ho voglia di scrutare. non ho voglia di giustificare le mie reazioni irrazionali, l'umore d'improvviso rabbuiato, l'allegria fuori luogo, la stanchezza, l'ottimismo immotivato.
magari è vero, meglio star soli. una tana inaccessibile al mondo.
vuoto o pace, dipende dai punti di vista. non ti mancano le cose che non desideri.
ma io ora ho sete.

martedì 3 giugno 2008

time out

boh.
ho sonno, tornerei a letto.

vorrei come mettere ordine..
i cambi di stagione mi mettono in agitazione, fare organizzare progettare ripensare. la solita insofferenza? anche no. la solita sensazione di ritardo, la solita voglia di rimandare. sicuramente. non ho tempo! e non ne ho perchè sono lenta, sia chiaro, non ne ho perchè lo spreco, il tempo. non ne ho mai avuto, ci ho vissuto accanto non dentro. perchè usarlo era troppo impegnativo. poi si consuma no? come il vestito bello che non si mette mai per non rovinarlo, ma anche nell'armadio si rovina, e quando ti servirebbe ci trovi un buco o non ti entra più.
che metafora del cazzo.
eh.. sarebbe stato bello nascere poeta.. morire di stenti dimeticato da tutti, fascino da eroe decadente. detesto i poeti. gli intellettuali in genere, gli artisti, i creativi. e detesto gli ignoranti. detesto quasi tutti a ben pensarci.

martedì 27 maggio 2008

evanescente

ah non ho postato?
mi pareva...
eh vabbè,
pazienza.

mercoledì 7 maggio 2008

costumi di scena

mi riprendo da uno stato pietoso, vorrei che fosse l'ultima volta. intanto mi capitano in mano vecchie foto, la mia faccia in mille forme, le metto a posto e lascio posto per quelle che verranno. coincidenze. ma anche così riorganizzo il passato, e cambia mentre lo guardo, ne faccio un pupazzo deforme e annodato, costretto in sè. forse è questo fantoccio nero, buttato accanto al letto in attesa di essere finito, a fare nero l'umore. forse è l'anima, nera da sempre, che rigurgita se stessa. o il poco peso dato alle mie parole, poche e non credute. d'altra parte non sono interessante, l'ho sempre pensato. "e chi sono le persone interessanti secondo te? quelli che fanno teatro?" mi rispondeva qualcuno anni fa per convincermi che si può essere interessanti in molti modi. ed ero e sono d'accordo, ma forse non abbastanza, se è vero che negli ultimi giorni mi sono trovata più volte a dire "no no ma che teatro! recito in uno scantinato!". così, per sicurezza.

sabato 26 aprile 2008

mattinata casalinga

oggi non è ancora cominciato ed è già a metà. qui manca l'aria, è pesante, intrisa di un gas paralizzante. smania e indolenza, svegliarsi con delle idee e perdere subito la voglia di metterle in pratica. poche parole che mi indispongono, e non mi incazzo per loro ma per l'effetto che hanno su di me, perchè vorrei essere indifferente, indipendente, impermeabile. e invece cose minime mi fanno male, ma sono così piccole che non posso dare la colpa a loro.. e allora la tengo io. la colpa è un concetto inutile, dannoso, lo so, ma almeno mi tiene compagnia. e poi io amo le cose inutili si sa.

"disegnare era un modo ozioso per concludere una infruttuosa mattina di lavoro. eppure è proprio nella pigrizia e nei sogni che a volte viene a galla la verità sommersa."
virginia woolf, una stanza tutta per sè

domenica 13 aprile 2008

al voto!

a breve mi recherò al seggio. si tratta, nel mio caso, di attraversare la strada e non è quindi un grande sforzo fisico, indubbiamente. votare invece è sforzo più impegnativo. seguire domani i risultati sarà ancora più dura, per non dire del futuro del paese.. ma preferisco non pensarci.
intanto dal mio punto di osservazione privilegiato (la finestra del salotto) posso notare una discreta fila di elettori, si era parlato tanto di astenzione invece.. chissà che votano, se votano utilmente, se votano o scarabocchiano, chissà? che poi dicono che se annulli o lasci in bianco è come votare chi prende la maggioranza, sarà. mi è arrivata una mail che consigliava a chi volesse non votare per protesta di andare al seggio e far mettere a verbale che rifiutava la scheda, niente da dire. io però non ho alcuna intenzione di non votare, ci mancherebbe, ma posso far mettere a verbale che mi rode il culo?
mo scendo a chiedere.
RICORDI DI CAMPAGNA ELETTORALE
roma, 9 aprile 2008. nei pressi del cimitero

sabato 29 marzo 2008

la tinta unita è più che altro un concetto astratto

mi fermo sul ponte.
nonostante le urgenze al di là del, nonostante non ci sia nulla da vedere. mi fermo e guardo, dall'alto, sospesa sul fiume che scorre, punti luminosi segnano l'accennato incresparsi dell'acqua torbida.
i miei capelli fanno il paesaggio a righe - ed erano corti poco più di un anno fa- lana verde, mano, marmo, gabbiani e righe di sole sulle lamiere, righe di nuvole e di pensieri. e l'occhio che tutto sa ricomporre.

sabato 15 marzo 2008

buonanotte

fonti ben informate mi dipingono come una pazza. mi conviene confermare per scoraggiare ulteriori indagini, che d'altronde non potrebbero che avvalorare l'ipotesi. resta poi da decidere se questo sia un bene o un male, ma non tocca a me. c'è da dire però che, cosa rara in verità, io della mia follia sono consapevole. ci sono persone che hanno paura della propria ombra ma sono in grado di dimostrare che tutto ciò è pienamente razionale, sono in grado di convincersi di aver ragione e magari anche di vivere bene. io non vivo bene, mai vivrò bene credo, ma non smetto di provarci. senza speranza eh, tranquilli, per me la strada è sempre dissestata, storta, in salita o sbarrata da un cancello. ma non è anche questo un punto di vista? dico, è così grave? io mi detesto, è vero, ma se devo essere sincera ancor più detesto gli altri.
beh, è tardi, e sono stanca da stamattina, la chiudo qui.

giovedì 13 marzo 2008

(robba che se riesco a organizzamme capace pure che ripijo a posta' co 'na certa regolarità)

...
e poi aprendo qui stasera ho avuto un po' di nostalgia.
state tutti bene?
ho letto in giro, poi ho letto indietro, tutte le cazzate che scrivevo sul mio blog.. invece ho scoperto che dicevo la verità. non la Verità, ma cose che erano vere, anche troppo. vere nel momento in cui le scrivevo, per me e solo per me. e per un motivo o per un altro (e non mi interessa sapere nè l'uno nè l'altro) scriverle mi è servito. rileggerle anche di più, stasera. e mi porto a letto un po' di magone, stasera, per ricordarmi che a guardarsi in fondo si guadagna sempre.
baci, m.

martedì 26 febbraio 2008

circostanze

le cose mute che ci circondano*

oggi perfetto, oggi sospeso. oggi che basta a sè, pieno di piccole cose concrete, da leggere finchè son vive. con i dubbi messi in fila ad aspettare tempi peggiori.
oggi che dura da un po', grazie a persone che non so ringraziare, e a persone che fanno sembrare stupidi i miei ringraziamenti. e va bene così, stupida e grata, stupìta nel trovare tutto qua intorno, felice di offrire vino e cous cous.
e intanto tratto con la tristezza, per separarsi senza allontanarsi troppo. serenamente di passaggio tra le stanze del circo che non abito più, lascio risuonare il mio nome, accetto che sia uno solo.
e mi accetto stupida, oggi, e aperta alle lacrime, persino davanti alla tv. brutale rannicchiarsi conclusivo, chè non c'è speranza per questo mondo, ma per noi sì.
ma mi spiace d'averlo pensato.


* l'uomo dà il massimo delle sue capacità quando acquisisce la piena coscienza delle sue circostanze. [...] camminiamo tra di esse come ciechi, lo sguardo fisso a remote imprese, proiettati verso la conquista di lontane, schematiche città.
José Ortega y Gasset, meditazioni del Chisciotte

lunedì 4 febbraio 2008

nel frattempo

nel trattempo il mio blog ha compiuto un anno.
purtroppo non è ancora abbastanza autonomo per aggiornarsi da solo (ma almeno non devo star qui tutti i giorni a cambiargli il pannolino, è già qualcosa) per cui ultimamente, in mia assenza, giace un po' inerte. un momentaneo, breve, cambio di dimora mi ha reso priva di mezzi informatici, basterà a disintossicarmi? ne dubito, tant'è vero che vado mendicando computer a destra e a manca. anime pie mi concedono l'uso dei loro sofisticatissimi portatili "così puoi aggiornare il blog!", persone che mi vogliono bene, non c'è dubbio, disposte a sedersi da una parte e lasciarmi a giocare con una tastiera sconosciuta. ma non è così semplice.. un post non viene fuori in dieci minuti, non a comando. non i miei almeno, non sono una professionista. no, scrivere per me non potrebbe mai essere una professione, nè tanto meno la considero una passione, tutt'altro. perchè scrivere per me non è nè facile nè piacevole. non-ricordo-chi la definiva una pratica igienica.. ah ecco! me lo può dire goooooogle: italo svevo! molto bene, che bella cosa internet eh? vabbè, dicevo? sì, il mio rapporto con la scrittura. ma anche chissenefrega.
dunque?
parlo di politica? no, non me la sento.
sennò potrei raccontare qualcosa. tipo che l'altro giorno un signore mi ha fermata per strada parlandomi in latino.. sennò.. è che di parlare di me non mi va. sarà il periodo, sarà che ormai mi legge troppa gente che conosce la mia faccia, non so, non mi va, non mi pare abbia senso. non che l'abbia mai avuto eh, però succedeva, ed era bello scrivere qua sopra. ora ho più voglia di chiacchierate, di scrivere lettere semmai. più ancora avrei voglia di restare in silenzio, di esibirmi in un totale, corporeo, comunicativo silenzio. e chi riesce a capire capisca, e del resto non importa.
un anno forse è una durata sufficiente.
ma tu cominci le cose solo per poi poterle mollare?
puoddarsi.
comunque, conoscendomi, anche questa interruzione avrà un'interruzione, magari basta solo che smetta di piovere. statemi bene, nel frattempo.

domenica 3 febbraio 2008

domande esistenziali

no è che stavo scrivendo una cosina allegra,
poi però mi sono intristita..
che si fa in questi casi?
e soprattutto,
perchè nessuno mi vuole bene?
e ancora,
che faccio di cena?

martedì 22 gennaio 2008

sono viva ma non ho un computer

aggiungerei dettagli e osservazioni personali, ma il mio tempo sta già per scadere..
(mi piace da matti usare toni drammatici dove non ve n'è alcun motivo)
tornerò, un dì tornerò..
e come prima più di prima posterò.
à propos de, per chi se lo stesse chiedendo, io accetto regali di compleanno/natale/prima comunione anche in ritardo, non fatevi bloccare da sciocchi formalismi! io mica m'offendo..
ok, mi faccio viva io eh?

sabato 12 gennaio 2008

ridere dei propri difetti, credere nei propri pregi

ok, calmiamoci.
quest'agitazione non fa bene. agitazione invisibile, come di norma. agitazione che non produce movimenti convulsi, attività sconsiderate, frenetici cambiamenti. tutt'altro, come di norma. il movimento è sotterraneo, subdolo. logorante. a prima vista non si direbbe che io sia costantemente preda d'ansie d'ogni tipo, la superfice s'increspa appena. mi descrivono calma, serena, paciosa. a tratti catatonica. càpita che non abbia niente da raccontare della mia giornata "beh -dice- almeno comprati una palina rimbalzina no? cominciamo a interagire con questo muro!". ma star lì a fissare la parete, nonostante le apparenze, è attività estremamente complessa, richiede concentrazione, passione, sacrifici. ci metto molto impegno insomma, non mi risparmio.
quindi ora mi rilasso. è il momento.
allento i pensieri, rallento.
i grandi progetti son grandi, ma si fanno un passo per volta. primo.

domenica 6 gennaio 2008

volevo fare un rientro in grande stile. sarà per la prossima volta.

ho preso una lunga vacanza eh? dal blog dico, nessuna vacanza reale. o sì? a rigor di logica una vacanza dev'esserci stata se sento così forte il clima da "fine delle vacanze". lo logica di norma mi frega.. ho grande fiducia nel potere illuminante della ragione, fiducia mal riposta, evidentemente, visto che poi puntualmente i conti non tornano. ma non mi rassegno, necessito di un teorema coerente, di un disegno preciso e dettagliato, complesso ma intellegibile, ogni effetto ha la sua causa e ad ogni causa segue un effetto, SEMPLICITA'. sono cresciuta tra strade che si incrociano ad angolo retto e mi perdo alla prima curva. però a quanto pare la vita è piena di curve (e io per giunta ho sempre sofferto il mal d'auto!). e se i fatti dimostrano inequivocabilmente l'intervento di elementi irrazionali, casuali, multiformi, a rigor di logica dovrei farmene una ragione, abbandonarmi al caos, magari con gioia e spensieratezza addirittura. in fondo nel caos nuoto da sempre. ma sono disordinata per pigrizia non per indole, ahimè. e poi la logica tende a fregarmi come dicevo, non è sufficiente. dicevo. o almeno mi sembrava di dire, ma poi ho perso il filo (tanto per cambiare). a conferma che una cosa sono i desideri e altra cosa è la realtà. mi confondo facilmente, soprattutto quando voglio dire qualcosa. mi blocco. il racconto è vero ma non verosimile, che si fa? ma questo è un altro discorso..mi sto incartando da sola vero? (tanto per cambiare!). la sensazione di questo periodo, in effetti, è quella di essere incartata. forse lo sono, per quanto ancora? ci sarà da qualche parte un'apertura? soffocante stato confusionale. ma non sarà questo bisogno ossessivo di aver tutto chiaro il vero problema? questo affannarsi a decifrare, definire, delimitare (per giunta al solo scopo di rismontare tutto e ricominciare perchè "neanche così funziona") a cosa serve? cosa c'è di più ridicolo di una frontiera? però accetterei di buon grado i confini se solo fossi sicura che c'è dentro tutto. e non può essere. e i confini sono nella propria testa, quanto di più concreto dunque. odio le griglie, ma forse solo perchè non ci trovo posto, invece basterebbe non crederci, perchè nessuno ha davvero un posto preciso, in fondo.
si fa quel che si può.
vabbè, questo è tutto. non mi annoierò oltre, scrivevo giusto per dirvi che sto bene..