mercoledì 24 giugno 2009

fragili passi

come impronte sulla sabbia.
come immaginare le storie degli oggetti
-infinite soluzioni e nessuna dimostrabile-
inutile, a ben vedere.
come piace a me.

mercoledì 3 giugno 2009

precipitazioni

quest'anno non ha smesso di piovere mai, e mi pare non voglia smettere più, e mi pare che se smettesse mi mancherebbe. mi affeziono facilmente si sa, m'accarezzo i pensieri tristi, meglio di niente. assuefazione, ci si abitua alle gocce che sporcano gli occhiali e ai piedi che sprofondano nel fango. ci si abitua all'emergenza, a rimandare alla prossima giornata di sole, che se poi non arriva in fondo è anche meglio, tanto io posso aspettare, e avere tante cose a cui pensare è una buona scusa per non pensare. ma le scuse son scuse e il tempo passa e i conti contano, e ora arriva il caldo tutto insieme, come una pioggia di grovigli, una gabbia di imperativi confusi e contraddittori.
sospiro.
fine dello sfogo, ricomincio a vivere.