mercoledì 4 gennaio 2012

sensi di marcia

avviarsi a piedi verso trastevere come se fosse ancora estate, tornare alle quattro come se fossimo ancora giovani. sotto la pioggia. mi sento mentre parlo e mi trovo convincente, anche lo sconosciuto che mi ascolta sembra convincersi, sono acuta e competente, appassionata, si direbbe che il mio lavoro sia fichissimo e io brava a farlo. lo saluto certa di avergli cambiato la vita, anche se neanche lui ricorderà il mio nome.
il tempo si polverizza ancora più in fretta durante le vacanze, sparisce e m'angoscia. la casa sembra esplosa, continua a produrre spazzatura e il riordino pare infinito. oggi ho piantato il mio primo chiodo, queste pareti sono un tale tripudio di chiodi inutili che non ho mai avuto bisogno di piantarne uno da che sto qui, tredici mesi giusto ora. era il mio scorso compleanno, e pare una vita fa. quest'anno ho teso del filo verde tra i chiodi in salotto e ho creato la scheletro di un albero di natale, l'ho decorato e ho acceso il camino come fossi pervasa dallo spirito natalizio. come quei giorni che proprio non usciresti di casa, ma visto che devi almeno ti metti un po' di matita sotto gli occhi e ti sembra di diventar presentabile.
avrei voglia di camminare per ore, ritrovare questa città, ma mi si rovescia sotto gli occhi: ora anche la strada dove vivo andrà all'incontrario, proprio come il treno dei desideri, dei miei pensieri.
io intanto canto, che mi migliora sempre l'umore.