giovedì 29 marzo 2007

passo passo

Attraverso il centro di roma, sul tardi, la metro è già chiusa, potrei allungare e andare a prendere un autobus, ma in fondo con questa pioggia chi me lo fa fare.. meglio andare a piedi. E così torno a casa a piedi attraversando il centro di roma sotto una pioggia leggera, il cappuccio in testa, la musica nelle orecchie, sciarpa rossa intorno al collo.
E camminando i pensieri si sciolgono, il passo si scioglie, si fa più dolce. Anche la musica si fa più dolce, e la testa più leggera. Camminerei per ore per i vicoli di roma, stasera sui sampietrini bagnati luccica la luce gialla dei lampioni, è buio e passa poca gente. Respiro con tutti i polmoni, l’aria fresca e qualche goccia sul viso, cammino e mi sento bene.
Camminerei ancora per ore.. ecco una cosa che so fare, una di quelle che si imparano da piccoli e si fanno senza fatica, una gamba e poi l’altra, destra sinistra destra sinistra.. ma mica è facile imparare a camminare. Il fatto di saperlo fare stasera mi riempie di gioia, quasi saltello, se ho imparato questo posso imparare qualsiasi cosa, in fondo l’uomo non sa far altro che imparare. Tutto si impara, forse anch’io posso, forse perfino vivere serena può diventare facile con un po’ di allenamento, un passo dopo l’altro, con andatura morbida, destra sinistra destra sinistra… oh, eccomi a casa.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è facile imparare a camminare..e soprattutto non è facile camminare in solitudine godendo di ciò che ci circonda.

un abbraccio :)

Anonimo ha detto...

hai fatto camminare un po' sotto la pioggia per i vicoli di roma anche me... :)

Anonimo ha detto...

la situazione è tragica,non riesco in nessun modo a dormire..e fra quattr'ore ho la sveglia! è il contrappasso per la sonnolenza di una vita.. proprio quando serve il sonno non c'è. almeno riaccendendo il computer in cerca di stordimento ho trovato i vostri dolci commenti.
grazie e bon nuit, ci riprovo, sento l'occhietto che comincia a strigersi..

Anonimo ha detto...

A me capita a volte di stupirmi per delle cose che sono naturali. Come quando mi accorgo che sto respirando.
All'improvviso ti invade la consapevolezza che i tuoi polmoni si muovono ritmicamente, che stai facendo muovere ossigeno e sangue ad una velocità impressionante senza averne un reale controllo. Lo fa il tuo corpo meccanicamente, e tu non ci pensi neppure!
E' come una vertigine. Di onnipotenza.

Anonimo ha detto...

oggi ho imparato a volare
e. finardi
album: sugo (1976)

con dedica, a te.


Oggi ho imparato a volare
sembra strano ma è vero
c'ho pensato e mi son sentito sollevare
come da uno strano capogiro
il cuore mi si è quasi fermato
e ho avuto paura e sono caduto
ma per fortuna mi son rialzato
e ho riprovato.

Oggi ho imparato a volare
e non me ne voglio più dimenticare
da tutti i miei amici in visita andrò
e alle loro finestre io busserò
e dirò guarda ho imparato a volare
è facile anche tu potrai imparare
ti devi solo un poco concentrare
e devi scegliere dove vuoi andare
e se bene sceglierai allora potrai cambiare
e se non ti disperderai allora potrai volare.

Forse qualcuno si spaventerà
e chi guarda in basso non ci vedrà
e chi non vuole vedere non ci crederà
ma ci sarà certo qualcuno che proverà
e allora lui imparerà a volare
è facile tutti possono imparare
dai impariamo a volare!

E sopra la città, si sentono le voci.
E sopra la città, si vedono le luci.

emme ha detto...

un giorno apro un blog, senza motivo o con motivi insensati. poco sapendone. pensavo a uno spazio per me, uno spazio mio dove vomitare e raccontarmi a me stessa, uno spazio dove poter esistere senza esistere, senza complicazioni. volevo che ci fosse un posto che parlasse per me, magari per poter dire un giorno "vai a questo indirizzo se vuoi sapere chi sono davvero" ma è questo che sono davvero? o è l'ennesima rappresentazione? (una nessuna e centomila emme(?)).
ad ogni modo in quest'intima operazione di facciata non davo nessun peso all'esistenza del mondo vivo e incorporeo dei bloggers. come se non esistessi altro che io, queste pagine e un lettore fantasma.
succede che invece esistete, succede che mi importa che esistiate.
succede che un giorno mi sveglio alle sei, ho dormito tre ore e ne cammino sette, alle nove tra la metro e casa penso che magari la trovo la forza di guardare sul blog, chè magari qualcuno m'ha scritto. succede che la trovo questa forza e così trovo anche una ragazza che non conosco che si stupisce con me, trovo un ragazzo che non conosco che mi dedica una canzone che non conosco che quasi mi commuove, succede insomma che un pò mi incazzo un pò mi emoziono per questa vita che non è mai senza complicazioni, mai veramente nè finta nè vera. succede per farla breve, cioè lunga, che in questi giorni di parole stranamente dilaganti e alla fine di questa giornata bella e massacrante, mi ritrovo all'una di notte a scrivere un commento più lungo di quasi se non tutti i miei post e mi accorgo che questo spazio è davvero mio, che posso dire quello che mi viene da dire senza sapere cos'è. e non perchè non c'è nessuno a cui rendere conto, semplicemente perchè posso. forse posso anche volare. forse domani chiuderò il blog, forse scoprirò chi sono, certo spero dormirò fino a tardi,e sarò quel che sono.

nel post stavo per scrivere volo invece di saltello, perchè mi pareva davvero che stessi per sollevarmi da terra l'altra sera. magari provo. se cado mi rialzo.

Anonimo ha detto...

non c'è nulla da aggiungere a quello che hai scritto
e so cosa intendi

Anonimo ha detto...

i read your words
i have no words

Anonimo ha detto...

che se apri un blog un po' la voglia di dire quello che non dici di solito, in un modo diverso da come parli di solito ce l'hai
ed è sorprendente scoprire come ci siano persone che capiscono ciò che scrivi e lo capiscono perchè anche loro almeno una volta hanno pensato la stessa cosa, si sono sentiti nello stesso modo, almeno una volta

grazie della passeggiata

emme ha detto...

...

...

...

merci beaucoup