invece no.
perchè poi piccole cose ti spiegano il senso. un senso. un senso piccolo per carità, ma pur sempre senso. o verso. il verso giusto da cui guardare il futuro, e il presente e il passato.
quando alla fine giunge un sonno ristoratore, profondo e sereno. quando una maledettissima zanzara te ne tira fuori.. non è metafora, è proprio così che è andata. una zanzara mi sveglia nel cuore della notte, prurito e ronzio, e il caldo, e mi ricordo che arriva l'estate, che è questo a ridurmi in questo stato.. io detesto l'arrivo dell'estate, ogni anno è così. e mi ricordo anche che è bello dormire, che me lo devo ricordare tutte le volte che mi dico che non c'è niente che io sappia fare, mi devo ricordare quanto sono brava a dormire, un talento naturale.
quando poi viene la pioggia, con un ventaccio freddo, ma non riesci a rallegrartene perchè ti imprigiona in un bunker senza caffeina. neanche questa è metafora, sono le piccole grandi ingiustizie della vita (a margine: secondo me dovrebbe essere illegale organizzare convegni in cui si offre il pranzo ma non il caffè. io poi le seguo le relazioni del pomeriggio, anche in francese, perchè so' eroica, ma vi maledirò in eterno per questo mal di testa che mi sale dalla nuca.. la pagherete!). e quindi neanche per il brutto tempo riesco a tifare. incontentabile. sai cosa emme? le vie di mezzo, dovresti imparare le vie di mezzo. equidistanza, equilibrio. equini. ecco sì, darti all'ippica.
o ancora, quando in una banchina soavemente sovraffollata la vecchia lamentosa di turno sceglie te proprio te e solo te come sponda dei suoi brontolii sulla metro che non passa, e tutta questa gente che c'è, e il logorio della vita moderna.. sì sì emmina, proprio te, ma quanto sei stata fortunata? l'ipod, lo sguardo a terra se non per un vago cenno del capo, cortese risposta alla prima inutile frase sui minuti di attesa, eppure.. ma che gli fai tu alle vecchie eh? quando uno è una calamita per disadattati forse dovrebbe pensare seriamente di mettere a frutto questo talento, la vocazione della sponda. tu che fai nella vita? la sponda.
e poi scopri che puoi ancora emozionarti per quello in cui credi. allora in qualcosa ancora credi? forse sì. forse sai ancora illuderti. ci sono ancora parole dette bene che possono metterti i brividi e farti sperare nella speranza, scovare tra la cenere la voglia di fare, perchè forse ne vale la pena, anche di spaccarsi le ossa, per portare avanti qualcosa di piccolo ma di vero, un idea che non cambia il mondo ma può darti la voglia di entrarci nel mondo, di dire la tua.
e scopri, scopro, che per quanto siano lontani i sogni dalla realtà, per quanto sia scarsa la possibilità di vincere, per quanto sia faticoso anche solo pensare di gareggiare, per quanti altri per quanto possa trovare, voglio giocare.
